CHE VITA!
È l’alba, squilla il telefono svegliandomi di
soprassalto: è la voce di mio nipote che grida “È nato mio
fratello!”. Così ho saputo di essere diventato ancora zio”: Alessandro (così si
chiama il neonato) ha fatto una bella sorpresa a tutti, anticipando la nascita
di venti giorni e creando un piacevole scompiglio prima in famiglia e poi in
ospedale (quella notte sono nati otto bambini!). Quella mattina avevo una serie
di esami medici da fare, e non nascondevo un po’ di
trepidazione: le preoccupazioni sono passate subito, solo una gioia e una
emozione che non mi sapevo spiegare…
Che forza, la vita! È davvero una sorpresa, una
ricarica di energia, un dono che ti
sfugge dalle mani tanto è grande, che riempie di stupore e fa sobbalzare il
cuore!
Ho negli occhi anche lo sguardo perso nel vuoto di alcune persone anziane, le domande cariche di sofferenza
dei familiari che le assistono (“ma è vita questa?”), le corse nel
salotto di casa di due bambini attorno alla zia affetta da sindrome di Down… e
anche questa è vita!
Abituati
dalla società dei consumi a cambiare piuttosto che ad aggiustare le cose che si
rompono (costa meno!), rischiamo di porci con questo atteggiamento
anche davanti alla vita umana: ci affascina quando è “nuova”, quando è
piena di forza ed energia, ci lascia sconcertati quando si presenta con
le “crepe” della sofferenza e del dolore.
La Giornata
per la vita, che apre questo mese di febbraio, riporta semplicemente in
noi questa sola convinzione: è vita, sempre e
comunque; non siamo “cose” ma “regali” gli uni per gli altri!
Umberto S.