Lettura del Vangelo - Domenica 4a del Tempo Ordinario - Anno B

 

SCHEDA BIBLICA - 7

 

 

DAL VANGELO SECONDO MARCO (1 , 21-28)

A Cafarnao, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: "Che c'entri con noi, Gesù nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio". E Gesù lo sgridò: "Taci! Esci da quell'uomo". E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: "Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!". La sua fama si diffusa subito dovunque nei dintorni della Galilea.

 

IL CONTESTO

Il brano costituisce il primo racconto di miracoli che si trova nel Vangelo di Mc. Dopo l'"apertura" iniziale, segue in 1 ,14s l'annuncio del tema delle narrazioni successive e in 1,16-20 la chiamata dei testimoni qualificati.

La guarigione dell'indemoniato nella sinagoga di Cafarnao rappresenta la prima presentazione del potere di Gesù. Quella di iniziare con un esorcismo è una prerogativa caratteristica di Mc. Infatti uno dei tipici contrassegni del suo annuncio consiste nel presentare la lotta cosmica intrapresa da Gesù contro Satana, lotta che si concluderà in un finale vittorioso.

La pericope è seguita dalla breve narrazione della guarigione della suocera di Simone e dalla guarigione di "molti ammalati e indemoniati". Quest'ultima costituisce in un certo qual modo il compendio e il rafforzamento delle due storie.

 

L'ESEGESI DEL TESTO

v. 21: Secondo la presentazione di Mc. , Cafarnao è il primo luogo dove Gesù soggiorna. È vero che Mc. non dice espressamente che Gesù vi ha fissato la sua dimora, ma si deve ammettere che nella casa di Pietro aveva un punto di appoggio sempre pronto, un centro della sua attività dove egli tornava molto spesso. Cafarnao ("città della nahum" o "della consolazione"), paese di confine sull'antica strada che da Damasco conduceva al mare, posto di dogana e città fortificata. Gesù inizia il suo insegnamento nella sinagoga, luogo dove la comunità si radunava il sabato per la lettura e l'interpretazione della Scrittura. Ogni ebreo adulto aveva il diritto di leggere il testo sacro per poi spiegarlo ricavandone un ammaestramento, un "midrash".

v. 22: Mc. descrive con una forte espressione l'effetto suscitato negli uditori dal modo con cui Gesù si presenta. "Erano stupiti": si può comprendere la loro impressione perché Gesù presenta qualcosa di nuovo rispetto agli scribi. In primo luogo egli annuncia un nuovo messaggio, un programma che è all'opposto di quello dei rabbini; in secondo luogo egli espone il suo insegnamento con una consapevolezza di sé e della sua missione che fino allora non era mai stata vista. Egli non è sulla scia della tradizione dei padri, ma è nella tradizione del Padre. Non espone la legge, ma insegna ciò che è richiesto dall'imminenza del regno e manifesta la volontà del Padre.

v. 23: La potestà di Gesù si manifesta soprattutto nel potere di compiere miracoli, si manifesta nel fatto che egli è superiore alle forze del male, ostili a Dio. L'anonimo che lo apostrofa - secondo le categorie moderne, forse uno psicopatico in forma grave - non è altro che uno strumento un "veicolo" del demonio, il quale si è impossessato completamente della sua personalità tenendolo lontano da Dio e mandandolo alla perdizione, perché le cose impure non si possono avvicinare a Dio. Nell'interpretare questo passo si deve tener conto della concezione di quell'epoca, secondo cui determinate infermità erano un segno del potere esercitato sull'uomo da satana e dai demoni a lui sottomessi. Alcune malattie, soprattutto quelle che in qualche modo toccavano la personalità, come la pazzia, l'epilessia, la psicosi, furono attribuite al malvagio influsso dei demoni. Questa convinzione si comprende se la si pone sullo sfondo dell'idea secondo cui l'uomo appartiene a Dio o alle potestà a lui avverse. Negli indemoniati queste potenze non si possono caccia re con le sole forze umane, ma esclusivamente con l'intervento di Dio. Per questo motivo vi erano frequenti esorcismi. Secondo Mc. la vita di Gesù è vista nella prospettiva della lotta tra il regno di Dio e quello di satana. Gesù è venuto per vincere gli spiriti che regnano sull'umanità peccatrice.

v. 27: Questo versetto riprende il v 22, ne ripete l'affermazione ampliandola e approfondendola. "Una nuova dottrina insegnata con autorità": Solo in questo passo gli evangeli presentano la dottrina di Gesù come una novità. Ad essa dovrebbe corrispondere il paragone del "vino nuovo" portato da Gesù (Mc. 2,22) e il "nuovo comandamento" del quarto vangelo (Gv 13,34). La novità consiste nel fatto che con Gesù inizia qualcosa di nuovo e di diverso: l'era escatologica che determina la fine dell'epoca dell'A.T.

 

IL MESSAGGIO

C'è qualcosa che sia ancora capace di sorprenderci, di suscitare stupore o sgomento, di strapparci la stessa domanda dei contemporanei di Gesù? Quella domanda "che è mai questo?", nell'episodio narrato da Mc, sembra essere il primo passo verso la fede in lui, verso il riconoscimento della potenza di Dio che in lui si rivela. Non siamo più nell'epoca dello stupore, nel tempo della meraviglia; se una parola caratterizza il nostro tempo, essa è il "sospetto", l'atteggiamento di chi, in presenza dei valori più alti o dei fenomeni più singolari, li considera non un segno ma una maschera, e li strappa per lasciare la realtà scoperta e nuda nel la sua spietata durezza.

Il "nuovo messaggio" di Gesù rende liberi, affranca l'uomo dalla sua meschina e timorosa concezione legalistica che si affida più al merito personale che all'amore donato da Dio.

È proprio la chiesa che ha il compito di esporre agli uomini di tutti i tempi la "novità" della dottrina di Cristo. Proprio questo fu il grande anelito del Concilio. Un osservatore conciliare, l'evangelico Johann Christoph Hampe, osservava che l'esperienza caratteristica del Concilio fu dovuta al fatto che "fu la libertà del vangelo ad avere la parola, e molti fecero l'esperienza che è una potenza, quando ci si arrischia ad accettarla. Se questo concilio in qualche modo, tra le sue numerose affermazioni e azioni, ebbe quella autorità che è capace di trasformare il mondo, questa era l'autorità della libertà ".

Tempo fa un settimanale riportava un articolo dal titolo esplosivo: "Gesù meglio dell'hashish"? Seguivano alcune frasi: "Migliaia di ex drogati di California cercano ora il "viaggio" in Dio. Ormai l'eroina e la LSD non hanno più presa su di loro". Nell'articolo venivano poi riportate alcune esperienze di giovani: "Dio mi ha trasformato, mi ha dato la pace. La mia vita ha nuovamente un senso. Io credo nuovamente in lui da quando lo sento in me..."

Un movimento religioso di giovani al margine della società industriale. Molto è frutto di esaltazione e perciò destinato ad avere vita breve. E tuttavia è per qualcuno una possibilità di ritrovare la via per una vita più bella, più piena, più libera. In un certo senso questi giovani si trovano in una situazione analoga a quella dell'indemoniato di Cafarnao del racconto di Mc. Anche per lui Gesù fu colui che gli donò una nuova vita di libertà.

Mc. non ci dice che ne ha fatto della sua libertà l'uomo liberato dallo spirito immondo. Ha egli seguito Gesù come Maria di Magdala oppure la sua vita è stata un fallimento?

Non sappiamo quanto sia minacciata la nostra libertà che Gesù ci ha ridonato. Dostojevskij l'ha descritto in modo bellissimo nel suo romanzo "I fratelli Karamazov" quando parla del grande inquisitore.

Gesù torna al mondo nella Spagna del sec. XVI e a Siviglia incontra il vecchio Cardinale grande inquisitore, che ha instaurato un regime duro, costringendo gli uomini alla fede e all'ordine. Il Cristo ricomparso porta scompiglio in quest'ordine e il cardinale lo fa rinchiudere in prigione pur avendolo riconosciuto come Signore. Di notte poi si reca a visitare Cristo in carcere e gli rinfaccia:

"Tu hai annunciato agli uomini la libertà ma essi non ne sono degni. Non sono in grado di vivere in libertà poiché nella loro libertà si ammazzano l'un l'altro. Noi abbiamo tolto loro nuovamente la libertà, la responsabilità che non sanno portare, per costringerli all'ordine alla pace, alla felicità". La nuova vita di libertà che Gesù ha donato all'indemoniato, la nuova vita di libertà di cui parlano i giovani hippies, la nuova vita di libertà cui possiamo partecipare già ora ascoltando la Parola di Dio, pregando, amando, questa nuova vita di libertà non è affatto un possesso sicuro, definitivo qui in terra, ma va riconquistata ogni giorno.

È per liberarci ancora una volta dalle nostre "false" libertà, dalle idee preconcette, dalle risposte prefabbricate, che Gesù viene ancora oggi a parlarci con autorità!