GLI AMICI DI GESÙ
Gesù da qualche giorno non
andava a scuola perché era ammalato. Emmanuel pensò di andarlo a
trovare per aiutarlo a fare i compiti in modo che non restasse
troppo indietro. Trovò Gesù sdraiato sul suo pagliericcio, coperto
da una pelle di montone. Aveva 1a febbre alta e molto mal di
gola. Ma disse che voleva sforzarsi lo stesso a studiare un po',
se Emmanuel lo aiutava. Così si misero a leggere e a fare
qualche compito scritto.
Gesù faceva molta fatica a
seguire ed Emmanuel doveva ripetergli le cose molte volte, tanto che
sovente fu sul punto di perdere la pazienza. Era strano, perché
Gesù a scuola era certamente uno dei bambini più intelligenti,
ma ora, con la febbre alta, trovava davvero difficile studiare.
Egli si accorse che Emmanuel era un po' stupìto di ciò e disse,
sorridendo, che era contento di fare tanta fatica in quel
momento: così poi avrebbe capito meglio i bambini che a scuola
erano meno bravi e avrebbe potuto aiutarli di più.
Finiti i compiti, Gesù chiese ad
Emmanuel di fargli ancora un grosso favore. Gli fece l'elenco di
sei o sette famiglie del paese: erano tutte le più povere, alcune
con molti bambini, altre con persone anziane ed ammalate. Una poi era ritenuta
dalla gente una famiglia di poco di buono, perché il papà era
in prigione come assassino e la mamma era sempre in giro,
lasciando da soli i cinque figli sempre sporchi e un po'
maleducati.
Gesù disse (ma era un segreto
che Emmanuel non doveva svelare a nessuno!) che ogni giorno, dopo
i compiti, andava a trovare tutte quelle persone per portar loro
un po' di aiuto e che era diventato amico di tutti loro, perché
erano i più abbandonati. Poi indicò nell'angolo della stanza
una cesta che aveva preparato nonostante che fosse ammalato:
c'erano dentro dei viveri e tante cosette che potevano servire a
quella gente. Gli chiese di fare lui il giro quella sera, salutandoli
tutti con affetto da parte sua.
Emmanuel non osò dire di no, ma
certo era un po' scandalizzato: che razza di amici! Fece comunque
come Gesù aveva detto e andò a trovarli uno per uno, sforzandosi
di trattarli proprio con lo stesso amore che avrebbe avuto Gesù.
Mentre, finito il giro, tornava a
casa, si accorse che aveva il cuore pieno di gioia. Aveva scoperto
che tutte quelle persone volevano anche loro molto bene a Gesù e
che, anche se erano le più disgraziate del paese, dimostravano di
essere capaci di molto affetto verso chi li amava: quante feste
avevano fatto anche a lui, Emmanuel, appena si era presentato a
nome di Gesù! Aveva ancora nel taschino un dolcetto che aveva
voluto regalargli uno dei figli dell'assassino e sentiva ancora
sulla guancia il bacio che gli aveva dato quella vecchietta sola
e paralitica...
Ora aveva scoperto di non essere lui l'unico amico di Gesù, ma non era geloso, anzi! D'ora innanzi si sarebbe impegnato insieme con lui ad allargare sempre di più la cerchia di questi loro amici "speciali".