NELLA CASA DI GESÙ

Emmanuel era molto contento ed eccitato: quel pomeriggio era stato invitato da Gesù ad andare a giocare a casa sua.

Tornato da scuola, aveva sbrigato i suoi piccoli lavori per aiutare mamma e papà più svelto che poteva, e cercando di farli proprio bene per non doverli poi rifare tutti da capo. Così era appena iniziato il sole caldo del pomeriggio, quando poté correre via verso la casa di Gesù. Anch'egli gli aveva preparato un regalino. Non aveva giocattoli..., però aveva pensato di costruire con le sue mani una scatolina di vimini coi ritagli che la sua mamma gli aveva dato. Era una piccola cosa, ma sapeva che Gesù sarebbe stato contento. Ed anche Emmanuel aveva il cuore pieno di gioia, perché aveva imparato quanto era bello donare agli altri un po' di quello che si ha, poco o tanto non importa.

Quando entrò in casa di Gesù, rimase a bocca aperta. La casa era piccola e povera come tutte le altre del paese: si entrava da una specie di grotta che faceva da cantina e, su al primo piano, c'era era una sola stanza dove si faceva tutto: mangiare, dormire, giocare... Però quella casa sembrava bellissima e piena di serenità, tanto che pareva di entrare in Paradiso. Non c'era niente di ricco, ma tutto era in perfetto ordine, e c'erano dei fiori e dei piccoli tappeti fatti a mano dalla mamma di casa, che rendevano l'ambiente molto allegro. L'aria era profumata da un mazzo di gigli di campo.

Gesù era steso per terra (non c era neppure un vero tavolo!) e scriveva con impegno e fatica il compito di scuola, alla luce di un fioco lume ad olio. (Infatti, anche se era giorno, la casa dentro era abbastanza buia).

Emmanuel si fermò sulla porta, quasi avesse soggezione di entrare. Guardò per un po' di tempo Gesù, che non si era accorto del suo arrivo, e gli parve che proprio da lui irraggiasse quella pace e quel calore che c'era nella casa.

Quando Gesù, voltatosi, si alzò e, venendogli incontro, lo invitò con un largo sorriso ad entrare, Emmanuel scese il gradino che portava dentro alla stanza chiudendo gli occhi: immaginò di entrare nel grande tempio di Gerusalemme, dove abitava Dio. Infatti ora aveva capito che quando c'era Gesù, quel bimbo così affascinante, tutto si trasformava e diventava meraviglioso.