NO Al VIZI, SÌ ALLE VIRTÙ

Carissimi gen 3,

questa volta il congresso ha molti fini, parecchi scopi e una varietà di programmi che spero proprio vi piacciano. Si potrebbe dire però che nella sua parte predominante questo congresso ci arricchisce di «linee gen», mostrandoci quali sono i principali aspetti che assume in noi l'uomo vecchio. E poi ci sarà un tema su Maria che mostra tutte le virtù dell'uomo nuovo. E si parlerà anche della nostra Formula, delle giornate dei ragazzi e di tutto ciò che interessa i gen 3.

Se dobbiamo parlare di uomo vecchio subito sentiamo ribollire nella nostra anima lo spirito della rivoluzione. Infatti i gen 3 hanno come scopo di sgominare l'uomo vecchio in sé stessi e dovunque si trovi, qualsiasi aspetto esso assuma. Ma già che ci siamo, cominciamo col parlarne un poco. È da tanto che ci penso, ricordando che si stava avvicinando il nostro congresso.

I principali aspetti che l'uomo vecchio assume, in parte credo che li conosciate, ma li elenchiamo qui tutti, affinché tutti imparino e non si trovino disarmati nel combattere l'uomo vecchio perché non lo conoscono bene. I nomi degli aspetti sono: la superbia, l'avarizia, la lussuria, la gola, l'ira, l'invidia, l'accidia.

Per spiegare meglio l'uomo vecchio io ho pensato di raffigurare ogni suo aspetto con una bestia allegorica. Non ho voluto di proposito prendere un animale che esiste in questo mondo perché non voglio offendere nessuno. Certo, all'una o all'altra bestia assomiglierà, però non è nessuna delle bestie create da Dio, perché ogni animale è creatura di Dio. Allora passiamoli in rassegna.

Che cosa ha di particolare la SUPERBIA? La superbia è piena di se stessa. Ecco, vedete quei gozzi che scendono sotto la gola e quegli occhi delle sue piume che vogliono fare bella mostra di sé? Il superbo infatti è pieno di se stesso. Inoltre porta sotto i piedi due molle per darsi un colpetto proporzionato ed essere più su degli altri. L'UMILTÀ quando Dio attraverso le parole dell'angelo annuncia a Maria che diventerà madre di Gesù, Egli le butta all'aria il piano che lei si era fatta di consacrarsi vergine e di restare vergine per Dio. E lì Maria come si comporta? Risponde forse che lei vuol fare quello che ha già pensato, oppure si gonfia per l'onore che le viene offerto? No, Maria con umiltà risponde: ecco, io sono la serva del Signore, obbedisce alle sue parole. Maria è veramente umile, perché si ritiene piccola davanti a Dio e accoglie la sua volontà senza mettere davanti se stessa; e questo è proprio il contrario di quello che fa chi è superbo.

La vedete quella specie di scimmia, ma che non lo è, che ha una calamita in bocca e un sacco sulle spalle e continua a metter dentro roba da una parte mentre dall'altra la perde? Questo succede all'AVARIZIA: accumula, accumula e poi capita una disgrazia o un avvenimento o una lite in famiglia e perde tutto quello che aveva radunato.
Perché il Vangelo dice: « Date e vi sarà dato », cioè per raccogliere bisogna essere generosi; invece chi non dà niente perde tutto. E c'è ancora la GENEROSITÀ che è l'opposto dell'avarizia. Poi di Maria noi sappiamo che seguiva Gesù quando andava in tutta la Palestina a predicare e infine è stata con lui durante la passione fino alla sua morte. Lo scopo della vita di Maria, dopo il "si" detto all'angelo, era uno solo: essere la mamma di Gesù. Voi sapete cos'è per una madre un figlio e per di più unico. Pensate cosa era per Maria un figlio come Gesù: lei nella vita non aveva altro che le importasse e Gesù era Dio. Ebbene, Maria ha vissuto la generosità, l'ha vissuta in un modo che noi non possiamo neanche immaginare tanto è stato grande. Maria ha donato il suo figlio al Padre accettando la sua morte terribile per la salvezza degli uomini. E quando dalla croce Gesù dice a Maria: "Donna, ecco tuo figlio" e le mostra Giovanni, Maria, senza un lamento al posto del suo Gesù prende Giovanni che rappresenta tutti noi uomini. Per questo noi oggi abbiamo una mamma in cielo che è sempre con noi.

Lo vedete quello schifoso verme rosa con la peluria bianca che porta il radar sugli occhi? È il simbolo di quelli che vogliono fare i brutti peccati impuri. Questo aspetto dell'uomo vecchio si chiama la LUSSURIA. Prima di tutto è un verme rosa e questo fa ribrezzo, poi ha la peluria bianca, perché si avvicina alle persone in un modo carezzevole per attirarle al male. Infine ha il radar sugli occhi per captare i ragazzi e le ragazze non vigilanti, incauti, non sul piede di guerra, e attirarli nelle sue spire. Dio, che è Amore, ha voluto che in Maria non ci fosse ombra di peccato e nessuna attrattiva per le cose cattive. La sua anima e il suo corpo desideravano solo il cielo e le cose buone della terra. Per questo Maria è nata immacolata, che vuol dire senza macchia.
Essa è la condottiera dei gen perché è tutta pura, in lei risplende la
PUREZZA, i suoi occhi non sono annebbiati dai desideri cattivi, ma guardano sempre Dio. Per questo Maria può condurre i gen, che sono sulla terra in mezzo a tante tentazioni, sempre dritti verso di Lui.

Lo vedete quel bestione che sembra un pallone: testa pancia gambe e che nello stomaco ha un tritacarne per mangiare più in fretta? Rappresenta la GOLA e cioè quelli che vivono solo per mangiare e bere, spendono i loro soldi per comperare cibi raffinati, invitano amici per fare banchetti e mangiare e gozzovigliare, con stoviglie preziose, e tutto ciò che hanno lo impiegano a questo scopo. L'opposto della gola: la MORTIFICAZIONE. Poi il Vangelo non ci dice tanti particolari della vita della Madonna come tanto ci piacerebbe sapere. Ma vuol dire che quelli che conosciamo sono sufficienti per dirci come era questa famiglia e come era Maria. Noi sappiamo che un giorno la Madonna e Gesù sono stati in vitati a nozze da degli amici. Erano seduti a tavola pieni di gioia con gli sposi; improvvisamente viene a mancare il vino. Maria, che era abituata a preparare il cibo, a pensare sempre agli altri, subito se ne accorge e le dispiace che gli sposi facciano la brutta figura di non aver provveduto bene a tutto il necessario per gli invitati. Allora va da Gesù e piano piano, sottovoce gli dice: non hanno più vino. Gesù quasi non la vorrebbe ascoltare, ma poi proprio per lei, trasforma l'acqua in vino facendo il primo dei suoi miracoli. Questo modo di fare di Maria è proprio il contrario della gola, perché il goloso pensa a mangiare solo lui. Maria invece si preoccupa degli altri, pensa agli altri.

La vedete quella specie di istrice con gli aculei di ferro spinti fuori dalla rabbia contro qualcuno? È l'IRA. Sulla testa ha il fungo della bomba atomica. Stai attento ad avvicinarti perché l'iroso ti potrebbe fare del male ed anche ucciderti. E succede spesso, basta leggere la cronaca nera. Poi la PAZIENZA che è l'opposto dell'ira. Gesù nasce, ma poco dopo la sua vita è già in pericolo. Il re Erode che governa la Galilea ha sentito parlare di un re degli ebrei che deve nascere in quel tempo. Allora Erode per paura che questo bambino in futuro gli porti via il regno, ordina ai suoi soldati di uccidere tutti i fanciulli di quella regione. La Madonna non si arrabbia contro la cattiveria di questo re, non impreca, ma con la virtù della pazienza si prepara insieme a Giuseppe a fuggire silenziosamente in Egitto, perché Gesù sia salvo.

La vedete quella specie di volpe con la lingua fuori che si strugge dal desiderio di avere lei quello che hanno gli altri e non lo può? Si chiama INVIDIA. La sua passione la brucia come avesse in cuore la fiamma ossidrica. La BENEVOLENZA, il contrario dell'invidia. Intanto Maria ha saputo che la cugina Elisabetta che non sperava più di diventare mamma, perché era già tanto anziana, per una grazia di Dio, aspetta un bambino. Piena di gioia si mette in viaggio per aiutare la cugina fino alla nascita del bambino e godere con lei. Quando Elisabetta la vede arrivare anche lei a sua volta è piena di gioia, anche lei loda Dio per il dono immenso che ha fatto a Maria. Elisabetta è cosi felice che non si sente degna di tanta premura da parte di Maria che la viene a trovare e ad aiutare nella sua casa. Ora la virtù che Maria e Elisabetta hanno vissuto l'una verso l'altra è la benevolenza, virtù opposta all'invidia, perché gode del bene degli altri e insieme agli altri e anche nel proprio cuore ringrazia Dio di quello che gli altri hanno ricevuto.

E quella specie di morte seduta in poltrona con gli stracci addosso e dietro una ragnatela e i soldi che svolazzano qua e là e il cibo vicino, ma che non si degna di prendere, preferendo morire di fame? E l'ACCIDIA: è come avesse un peso di un quintale sotto la sedia che la tiene ferma. Essa si chiama anche ozio: quel vizio che - dicono - è padre di tutti gli altri, perché alla persona oziosa vengono le tentazioni di fare tutti gli altri mali. Come ha vissuto Maria la LABORIOSITÀ, che è il contrario dell'accidia, della pigrizia? Tornata dall'Egitto questa piccola famiglia di Maria Giuseppe e Gesù viveva a Nazareth. Ora Gesù era il figlio di Dio, la Madonna era stata scelta per una missione grandissima, forse potevano pensare di ricevere tanti doni dagli altri, di essere serviti dagli altri. E invece no. In quella famiglia si lavorava e non c'era l'ozio. Sappiamo che Giuseppe faceva il falegname, che Gesù lo aiutava, che la Madonna teneva la casa e pensava ad accogliere i suoi con tanta premura. Quella di Nazareth era proprio una famiglia laboriosa.

Cari gen, questi sono modi per comprenderci meglio sui nemici che dobbiamo combattere. A me sembra che se ai gen 2 quest'anno abbiamo affidato il compito di andare contro corrente soprattutto in un vizio che è la lussuria, il peccato impuro, e abbiamo chiesto loro di vivere la purezza, a voi viene affidato il compito di combattere contro sette vizi e mettere al loro posto sette virtù corrispondenti dell'uomo nuovo che sono: l'umiltà al posto della superbia; la generosità al posto dell'avarizia; la purezza al posto della lussuria; la mortificazione al posto della gola; la pazienza al posto dell'ira; la benevolenza al posto dell'invidia; la laboriosità al posto dell'accidia. Cosi ha fatto Maria la nostra condottiera.