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Per essere atti al Regno di Dio...

(L'Opera di Maria: un originale santuario mariano)

In: "Mariapoli", 3 (1986), n. 6, pp. 1-3 .

Carissimi, è terminato lo splendido mese di maggio durante il quale, in tutto il Movimento, si è cercato di incrementare l'amore per la nostra Mamma celeste.

Anch'io, come penso voi, ho voluto fare la mia parte per esternare a Maria, anche con passi concreti, la mia devozione. Per questo sono andata a trovarla dove è più venerata: nei suoi santuari. A Roma ho visitato quello della Mentorella e del Divino Amore. A Firenze quello di Monte Senario dei Sette Santi Fondatori e a Trento quello di Balsega di Pinè e della Madonna delle Laste.

Ogni volta ho affidato a Maria tutti voi. E ogni volta è stata una consolazione, tanto da sentire un desiderio strano: possedere anche noi una chiesa tutta in suo onore.

Trovandomi a Loppiano, immaginavo questo santuario proprio lì, nella nostra cittadella.

Quand'ecco una risposta interiore, e forse proprio da Maria: "Non voglio da voi un santuario di pietra. Voglio voi. Voi siete le pietre vive d'un mio santuario. Non dite forse di camminare per la "via Mariae" per divenire altre me? Non siete allora delle pietre che, durante il santo viaggio, lo Spirito Santo leviga fino a renderle perfette ed atte ad una simile costruzione?".

E ho capito: Loppiano - come del resto ogni altra nostra cittadella - non è soltanto - come noi l'abbiamo definita - una città-scuola il cui maestro è Gesù in mezzo, né solo una città posta sul monte, e neppure soltanto una città in cui si vive il Vangelo

Loppiano può essere considerata una città-Maria, dove gli abitanti cercano di vivere come Maria, sia nella loro vita singola che in quella collettiva, dove Maria rivive perciò, in certo modo, misticamente in loro.

Loppiano può esser vista come una città in cui lo spirito di Maria aleggia, sicché quelli che vengono a visitarla (e sono migliaia e migliaia) trovino la sua atmosfera come appunto nei santuari mariani.

Ho riferito questi miei pensieri ai cittadini di Loppiano, suscitando gioia e impegno.

Ma poi, pensandoci bene, ho capito come tutta la nostra Opera, così come è sparsa nel mondo, può essere considerata un originale santuario mariano.

Non è il nostro Movimento una grande Mariapoli nel mondo? Non vogliamo forse tutti divenire un'altra piccola Maria singolarmente e tutti insieme?

Sì, tutti noi siamo un edificio costruito in suo onore; siamo, o meglio dobbiamo essere, una lode concreta a Maria che s'innalza da tutta la terra.

Allora ravviviamo in noi questa coscienza, viviamo con questo pensiero, con questo tesoro in cuore, e non avremo così nostalgia perché il mese di maggio è passato, ma saremo in grado di fare di tutto l'anno un mese di maggio. Rimarremo con Maria per tutti i dodici mesi e lei resterà con noi ad insegnarci come amare Gesù, a confortarci nelle nostre pene, a guidarci per la sua via, a portarci alla santità.