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Maria, Parola di Dio

In: "Città Nuova", 19 (1975), n. 9, p. 33.

Gesù appare un modello così alto che verrebbe da dire: come fare a raggiungerlo? È uomo, ma è pur sempre Dio. Per venire incontro alla nostra piccolezza occorrerebbe qualcuno che, come un piano inclinato, ci aiutasse a salire fino a lui o, come un tramite ch'è un tutt'uno con Cristo, ne portasse il divino in terra.

Questo celeste piano inclinato è Maria, creatura come noi, uguale a noi, ma tutta Parola di Dio, tutta rivestita della Parola di Dio...

Che la Madonna sia tutta Parola di Dio lo dice il "Magnificat", il canto che Maria pronunziò all'incontro con Elisabetta. La originalità di esso sta appunto nel fatto di essere una successione di frasi della Scrittura.

Questo ci fa capire come la Madonna fosse così nutrita della Scrittura da essere abituata, parlando, ad usare le sue stesse parole.

"Nel cantico (del Magnificat) - dice Laurentin - ogni membro di frase è l'eco di qualche passo della Bibbia... Noi vi vediamo Maria così penetrata della Parola di Dio che se ne fa l'eco sonora. Così non ci deve meravigliare che Dio (nell'annunciazione) le risponda (attraverso l'angelo) nello stesso modo. Alla Vergine nutrita dalle Scritture, il messaggero divino parla il linguaggio delle Scritture".

Ma il Magnificat, naturalmente, non fu solo una serie di idee e frasi dell'Antico Testamento: esso era anche il cantico, traboccante di poesia, esprimente la realtà che viveva allora Maria, che da semplice creatura sapeva d'essere stata scelta, per divina elezione, a divenire Madre del Creatore. Ed è rimasto nel corso dei secoli come pochi altri inni, quale apice della preghiera della Chiesa, che prega ed è in festa, ringrazia e loda Dio adoperando questo cantico che ha sfumature sempre nuove.

Nel Magnificat Maria vede lontano e dice con tono profetico: "Tutte le generazioni mi chiameranno beata" (cf. Lc 1, 48). Dai pochi elementi che aveva - l'angelo le aveva annunziato che sarebbe stata mamma di Gesù - ella, per i doni della scienza e dell'intelletto, poté vedere e dire come sarebbe stata la rivoluzione del Vangelo, quella che avrebbe portato Gesù.

In nessuna creatura i doni dello Spirito Santo splendono così come in lei. Il dono dell'intelletto era in Maria in un modo eminente. Per tale dono ella capiva le parole che Gesù diceva, proprio come lo Spirito Santo le intendeva: perché è proprio del dono dell'intelletto penetrare nelle parole del Vangelo, prenderle come sono, non annacquarle, non discioglierle, non cavillarci sopra, ma tradurle in pratica.

L'originalità di Maria era - pur nella perfezione per lei - quella originalità che dovrebbe esser caratteristica d'ogni cristiano, cioè ripetere Cristo, che è la Verità, la Parola, con quella personalità che ciascuno di noi ha avuto da Dio. Tutti viviamo lo stesso Cristo, ma ciascuno con quei doni che Dio gli ha dato. I cristiani infatti sono tutti eguali, come le foglie di un albero, e tutti diversi.