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Maria, umanità realizzata

 

I giovani vogliono essere autentici, sentono il bisogno di liberarsi da tutto ciò che impedisce di essere veri. Nella Ma donna c'era solo autenticità, perché in lei non esisteva "se stessa" nel senso negativo, ma solo il disegno di Dio su di lei senza incrostazioni di uomo vecchio

Un po' tutti pensano poi, e i giovani in modo particolare. che la donna e l'uomo, per essere completi, abbiano necessariamente bisogno l'uno dell'altro e non possono realizzare nulla di sé se non nel comportamento con l'altro sesso. Ora Maria, che è sola, sfata del tutto questa idea. Lei addirittura è sposa di Dio ed è stata madre di Gesù in verginità. Lei è completa, contiene in sé tutta l'umanità, cioè Dio la vede come il tipo della creatura umana, sia essa uomo o donna non ha importanza, la creatura nella sua perfezione che trova la sua completezza nel rapporto con Dio.

Se un ragazzo o una ragazza si cercano egoisticamente, per completarsi a vicenda, si hanno nel fondo due egoismi che si sommano; ciascuno vuol essere se stesso e, con tutte le buone parole che si potranno dire, nel fondo si strumentalizzeranno.

La completezza dell'uomo e della donna sta nell'essere in rapporto con Dio. È lì che bisogna puntare per essere completi.

Che poi, superando entrambe l'egoismo, due creature si uniscano in matrimonio e formino una bellezza nuova per la vita dell'umanità che continua, questo è un altro discorso

Quando Gesù parla del matrimonio eleva l'uomo e la donna nella loro unione a suoi collaboratori, però anche per loro dice: "e chi non lascia moglie e figli non può essere mio discepolo" (cf. Lc 14, 26).

Sicché pur uniti l'uno con l'altra nella famiglia, l'uomo e la donna Dio li vuole ciascuno solo con Lui, completo in se stesso, capace di amare per primo.

Un'altra esigenza fortemente sentita dai giovani è quella di superare certi schemi oppressivi di autorità; essi sono convinti che nessuno potrà mai esercitare bene la sua funzione direttiva se non in unità con chi lo deve aiutare. Si scopre praticamente il bisogno di sentirci corresponsabili, perché prima di avere ruoli diversi nella società, siamo tutti uguali, siamo fratelli. Il rovescio esasperato di questa esigenza insoddisfatta è l'anarchia dalla quale i giovani sono attratti, negando alla radice non un certo modo di esercitare l'autorità, ma qualsiasi tipo d'autorità.

Ebbene, Maria, pur nella sua posizione eccezionale in cui Dio l'aveva creata, si è fatta ubbidiente anche in quelle cose di cui non avrebbe avuto bisogno. Per esempio, è andata al Tempio per farsi purificare, lei che era la purificata per eccellenza, perché sentiva di dover rispettare la tradizione finché il tempo non era maturo per un superamento di essa. Certamente Maria non è stata mai eccentrica.

Lei ci insegna che la trasformazione della società non avviene attraverso una contestazione globale che sfocia nell'anarchia, ma accettando, anche se dolorosamente, quegli schemi che sentiamo superati, sapendo che da questa accettazione sofferta verrà fuori una società rinnovata.

Questo il cambiamento radicale che Maria ci suggerisce.

Un altro esempio riguarda la moda unisex. Questa moda vuol anche dimostrare l'uguaglianza, la parità fra i sessi, e questo va bene. Però c'è un sottofondo che non va in questa moda: c'è un voler confondere i sessi, una mescolanza che può voler dire qualcosa di assolutamente negativo. A questo bisogna andare contro. La Madonna era veramente il sesso femminile: era donna. A considerarla in questa prospettiva e non più, come abbiamo fatto precedentemente, sintesi e tipo dell'umanità ma come donna, ci si accorge che non ha fatto confusione nel suo essere tale. In lei vengono in luce tutte le caratteristiche della femminilità; è proprio la donna che serve Dio con le sue doti specifiche, non volendo far la parte di un altro, ma facendo la sua, piena, completa.

Oggi poi si usa vestire e comportarsi in modo trasandato: e non è solo una moda: c'è sotto una filosofia. È come dire: non mi interessa niente delle ricchezze, delle convenienze, dell'etichetta, non siamo schiavi di niente. E questo è positivo, ma non altrettanto positivo quel senso di disordine che rende difficile il rapporto con gli altri e crea in loro un disagio.

Anche qui Maria è la risposta: ella era la povertà personificata. Non aveva niente. Ha avuto solo una stalla a Betlemme per dare alla luce suo figlio, era moglie di un falegname. Non possiamo pensare però che non abbia avuto cura della sua persona, come di quella di Gesù; possiamo pensare che sia stata lei a preparare per Gesù quella tunica pregiata che, ai piedi della croce, venne tirata a sorte e non divisa perché era tessuta tutta d'un pezzo. La povertà di Maria non significava trasandatezza, bruttezza; era una povertà autentica, sinonimo di semplicità che è bellezza. Niente è povero come la natura, come il mare, come un fiore, l'erba... Questa è la povertà, questa è la semplicità che ci insegna Maria e che risponde alle aspirazioni dei giovani.

Che dire dell'esigenza di profonda spiritualità che c'è nei giovani, il loro cercare nei valori dello spirito qualche cosa che dia senso alla vita? I giovani d'oggi per istinto sentono questa esigenza della preghiera, della meditazione, contro un mondo che ha come criterio di valutazione il fare. Per questo gli occidentali si rivolgono all'Oriente che ha una sua mistica che affascina. Vanno là sperando di scoprire il valore dell'interiorità. Ora, la Madonna è sempre stata considerata il tipo della contemplativa per eccellenza, anche se noi la diciamo "attiva" perché madre, perché ha avuto una parte attiva nella Chiesa dopo la morte di Gesù; ma in Maria l'azione non era divisa dalla contemplazione.

Quindi questa ricerca di spiritualità trova in lei la risposta. Se i giovani entreranno nella vita di Maria a fondo, troveranno l'abisso infinito della sua interiorità.

Un'altra caratteristica del mondo contemporaneo è il desiderio che la vita sia una avventura, il desiderio di viaggiare per rompere il senso monotono della quotidianità, per inventare una vita più varia. Quando non ci si può assicurare fisicamente di viaggiare o quando si sente che spostarsi da qui a Londra o da Londra a New York è troppo poco, allora si tenta di tirarsi fuori addirittura dalla dimensione quotidiana mediante la droga, che è l'ultima espressione negativa di questo bisogno di viaggiare.

Anche se l'accostamento è ardito, chi risponde al desiderio di fare della vita un'avventura, un viaggio, è ancora Maria, perché tutti i suoi piani sono saltati in aria e lei ha seguito il piano di Dio. E non in maniera "normale", ma addirittura con angeli che le si presentano, con angeli che si presentano al suo sposo, alla base di questa sua avventura ci sono fatti esterni eccezionali... Certo la vita di Maria è stata un viaggio fino all'Assunzione, che resterà sempre al di là di ogni possibile sogno e realizzazione di coloro che vogliono "viaggiare". Pensiamo all'Annunciazione - basterebbe pensare solo a questa -; o alla nascita di Gesù bambino, o ai Magi che vanno a portare i loro doni in quella stalla. Pensiamo a Maria durante la vita pubblica di Gesù, o quando, ai piedi della croce, si trova fra le braccia suo figlio, Dio, morto e diventa madre dell'umanità e infine alla sua Assunzione in cielo. A contatto con realtà soprannaturali così forti, si sente la limitatezza o l'assurdità di altri "viaggi", un viaggio solo si vede importante: il viaggio con lei da questa vita fino al cielo.

Infine, uno dei fenomeni più tipici dell'ultimo decennio: i giovani sentono di dover buttare per aria le vecchie strutture, ed hanno ragione, perché vi è in esse qualcosa di superato, di stantio, che sa di mancanza di vita. Le strutture che noi conosciamo sono strutture che spesso violentano l'uomo perché vogliono imporre un certo risultato: vogliono costruire un certo tipo d'uomo, ma intanto distruggono l'uomo.

Maria da giovanetta è andata contro una delle consuetudini del suo popolo: mentre tutte le ragazze ebree si sposavano ed aspiravano alla famiglia, alla maternità, lei si consacra vergine a Dio. Ebrea, faceva parte della sinagoga, quindi delle consuetudini dell'Antico Testamento. Maria, però, per seguire Gesù supera questa condizione; esce dal Vecchio Testamento per entrare nella nuova legge, quella di Gesù. Lascia il sistema di leggi antiche per farsi seguace di Lui, per inserirsi nella struttura portata da suo Figlio. Nessuno come Maria può capire l'esigenza dei giovani di eliminare le vecchie strutture e può orientarli verso la Chiesa, quella struttura che rende possibile la vita della Trinità sulla terra.