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La città di Maria

In: "Città Nuova", 17 (1973), n. 6/7, p. VIII .

La Mariapoli di Loppiano ' è una città di vita.

Di qui la sua originalità.

Ve ne se sono tante, di cittadelle cristiane, nel mondo. Avere una cittadella, costruire una cittadella che rispecchi e incarni il proprio pensiero, è stato spesso il sogno di chi era in possesso di una forte filosofia o d'una ideologia o d'una corrente spirituale nella Chiesa. Ed ogni cittadella costruita ha, o ha avuto, la sua parola da dire al mondo.

La caratteristica della nostra città è la vita.

E non, logicamente, una vita normale o solamente, in qualche modo, cristiana. La Mariapoli vive, perché in essa splende Colui che ha detto di sé: "Io sono la vita" (cf. Gv 14, 6).

E perché vive, perché Cristo vi è, chi viene col cuore sincero, cercando, trova Cristo, perché... c'è.

Allora la fede gli vien ravvivata, ed in chi non l'ha, essa fiorisce.

"Credo", deve dire chiunque viene in Mariapoli. "Credo in ciò cui prima non credevo. Perché... con gli occhi dell'anima ho visto l'invisibile Dio".

Sì, perché idee e verità si possono discutere: su verità particolari si possono avere riserve. Ma su una vita di questo tipo no: essa sta a dimostrare che la Verità che si professa - ed è Cristo - è vera perché ha potuto incarnarsi in una vita.

Ma allora, se è vita, noi sappiamo che non può esserci vita senza una Madre.

Vedete il cielo che copre la Mariapoli e in certo modo la contiene? Esso è simbolo d'una meravigliosa reale verità: Maria è il cielo invisibile ma vero che qui tutti ci avvolge.

Ci basti sapere che questo luogo che ci ospita, paradiso per l'uomo nuovo, luogo doloroso a volte e senza scampo per l'uomo vecchio in noi, è avvolto dalla presenza di Maria che ci vuole alimentare per formare in noi il suo figlio, il Cristo.

Tutta la luce che qui ci indora è un riflesso della luce della sua anima.

L'ideale che qui si beve è acqua che lei ci porge. La vita che ci si vive è partecipazione alla vita divina.

La Mariapoli non è opera d'uomo, è opera di Maria.