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Vivere dentro

In: Frammenti, Città Nuova, Roma 1963 (11 a ed. 1992), pp. 25-26.

Vogliamo convertirci, Signore. Finora siamo vissuti "fuori"; d'ora in poi dobbiamo vivere "dentro", come Maria.

Perché anche il vivere "fuori", proiettati nei prossimi o nelle opere - pur per amor di Dio - se non è corretto da una molla spirituale che attira continuamente l'anima nel suo profondo, può essere motivo di divagazione, con molte chiacchiere inutili, con "cose sante" date ai "cani".

Vivere "dentro", crescere l'interno, staccarsi da tutto, non per rimaner sospesi fra cielo e terra, ma "radicati" in cielo, fissi nel Cuore di Cristo, attraverso il Cuore di Maria, in un soggiorno trinitario, preludio della vita che verrà.

Vivere "dentro" e offrire al prossimo solo la linfa che sgorga dal cielo dentro di noi, per servirlo veramente, e non scandalizzarlo colla nostra troppo poca santità.

Vivere "dentro" come Maria, l'irraggiungibile, la madre amata, la Regina, la Condottiera, che vince Satana ancorata a Dio e non per posizioni esteriori, che le sono remote come la terra dal cielo.

Vivere "dentro" innalzati in croce dalle nostre mani, perché Cristo continui, anche attraverso di noi, l'opera di riunificazione in un mondo arlecchino che soffre, che spera, che vuol dimenticare, che teme, che fa pena al nostro cuore oggi, come le turbe, ieri, a Gesù.

Vivere "dentro" per trascinare il mondo, che vive solo "fuori", negli abissi dei misteri dello spirito, dove ci si eleva e ci si riposa, ci si conforta e ci si rinforza, si ritrova lena per ritornare sulla terra a continuare la battaglia cristiana fino alla morte.