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1958: Lourdes, la Città-Chiesa

In: Pensieri, cit., pp. 99-107.

Lourdes, giorno della Desolata 15 settembre Ore 12, 15Siamo arrivati a Lourdes. Sono nella prima comitiva. Gli altri su due macchine ci raggiungeranno domattina.

Ieri sera - vigilia della Desolata - ho dormito in un albergo a Parigi. Che senso di desolazione...

La nostra macchina ci ha portati nel cuore di Lourdes. A cinque minuti a piedi si raggiunge la basilica. È tardi. I due sacerdoti che sono con noi potranno celebrare? Uno in fretta s'introduce in una cripta. È raccolta e bella con una Madonnina e Gesù Bambino bianchi; ma già un altro sacerdote vi celebra.

Dobbiamo entrare perciò in una sagrestia lunga a forma di corridoio, dove una serie di altari rende possibile la celebrazione a molti in qualsiasi ora. Si preparano e iniziano la messa contemporaneamente .

La parete del corridoio-sagrestia è tappezzata di rettangoli di marmo e su ognuno: "Merci" o "Reconnaissance".

Ringrazio Maria dei doni datimi durante questo anno e le offro l'annata che incomincia.

Mi appresso alla comunione. Terminano le messe. Un campanello, suonato da un ragazzo, ci fa ritirare lungo il muro. Passa il Santissimo. Lo portano all'ultimo altare di fianco che chiude la sagrestia e la fa chiesetta. Lo seguo e vedo che quell'altare è dedicato a S. Michele arcangelo: egli infatti in una bella statuetta bianca ferisce il dragone.

I pensieri che mi si sono accavallati si concludono: "Siamo arrivati qui nei giorni in cui più di cento vescovi e nove cardinali onorano Maria e parlano in modo particolare della Chiesa in questo momento".

Oggi noi cattolici, se vogliamo sentire "con la Chiesa", dobbiamo onorare Maria in un modo tutto speciale. E se una preoccupazione deve esserci nel nostro cuore è quella di offrirci a lei, come strumenti docili, per sollevare le pene di quella parte del corpo mistico che più soffre nel silenzio e nell'abbandono.

 

Ore 15

Piove. Ci si avvia dall'albergo alla grotta.

Lourdes non è come me la immaginavo... Piove, ma nessuno se ne accorge.

Qui c'è il sole anche quando piove. Sono tutti contenti.

La cittadella è fatta di alberghi e di botteghe, che potranno sfruttare senz'altro la situazione, ma la fede dei pellegrini è più forte. Ad essi non interessa se qualcuno fa del commercio. A loro importa la Madonna.

Le strade sono piene e tutti si coprono come possono, ma non sfuggono il disagio e la pioggia: hanno un'altra acqua che li attende: quella che, devoti, bevono, come la Madonna ha desiderato, nei pressi di Massabielle.

È una bella città, Lourdes, qui la gioia e la fede sono sui volti e le strade rigurgitanti di pellegrini lo testimoniano. Che differenza con ieri sera, quando a Parigi mi raccontarono che lì, invece, il terrore è per le vie.

Ma forse questa particolare gioia, che oggi noto, è data da un fatto molto importante : guardando dalla finestra per alcuni minuti ho visto passare fra i tanti, come comuni pellegrini, molti vescovi.

Sono essi che alzano il tenore di Lourdes e il tono delle anime venute a trovare Maria.

Oggi non ho visto la città degli ammalati. Ho visto la città-chiesa.

Ma credo niente spieghi bene Maria come la Chiesa e nessuno spieghi meglio la Chiesa come Maria.

Mi son comperata un libro di Bernardette.

Ho letto che la fanciulla diceva di aver visto "una piccola bianca Signorina".

Non interessava alla Vergine mostrarsi madre di Dio od altro. Le importava dire che era stata concepita immacolata.

 

Ore 22, 30Bernardette ripeteva morendo, alla fine d'una preghiera: "Povera peccatrice, povera peccatrice".E il libro soggiunge: "Era come un disco rotto".Era un disco rotto. Sì, è sempre come un disco rotto. E forse questo disco non si aggiusta in questa vita. Quel senso di paura che spesso prende le anime di Dio, per l'impressione che hanno che qualcosa le separi dal loro Bene, è come un'eterna canzone di dolore. Quante volte in ginocchio piangono e invocano: "Dio, Dio mio!" o "Mamma, mamma, mamma mia!", se hanno un po' di voce per chiamarla, perché si vedono in certo senso simili a lei.

Fu tanto sola mentre aiutava la Chiesa a nascere. Tutto il suo Bene era al di là.

Mamma, mamma mia! Che vette e che abissi! Del resto tu lo hai detto a Bernardette: "Non ti prometto la gioia in questa vita, ma nell'altra".

 

Lourdes, 16 settembre Ore 10Oggi si celebra allo stesso posto, solo in due altari più vicini a S. Michele arcangelo.I nostri non sono ancora arrivati.Siamo andati in chiesa sotto la pioggia ed abbiamo dovuto provvederci di una lunga mantiglia con cappuccio di nailon bianco che i bottegai di Lourdes hanno inventato per i pellegrini in queste circostanze e vendono a seicento franchi.

Non è tanto bella ma siamo contenti che ci ricopra tutti... Noi dobbiamo esser rivestiti di Maria e saremo al riparo da tutte le piogge.

Usciamo di chiesa.

Ecco i nostri! Tutti! Che gioia! Qualcuno ha detto loro di tacere perché, a quanto sembra, sono in questo momento la "petite équipe" più rumorosa di Lourdes.

E a Lourdes ci vuole tanto silenzio e tanto raccoglimento. Ma forse è la Madonna che ci fa traboccare il cuore...

Che gente strana questa di Lourdes! Son tutti buoni.

Lasciamo le nostre cose in albergo e non chiudiamo le stanze. Dicono che nessuno ruba! E a chi mai verrebbe in mente?

 

Ore 16Intanto il Congresso continua, ma noi non comprendiamo tutto. I temi sono svolti in varie lingue.Già i soli titoli, però, ci inondano l'anima: "Maria, Regina vittoriosa di tutte le battaglie di Dio", "Il Regno di Maria condizione essenziale per l'avvento del Regno di Cristo", "Lourdes e Fatima", "Applicazione pratica del parallelismo fra Maria e la Chiesa".

C'è chi parla italiano, ma è raro.

Ci sono due caffè su tanti alberghi ove offrono anche l'espresso "all'italiana". Anche gli albergatori sono buoni. Non ne abbiamo trovato uno cattivo.

Sembra che a Lourdes non si possa pensare il male. Per le strade passano persone col rosario fra le dita. Un africano nero nero con camicia bianca e pullover rosso tiene con una mano una grossa bottiglia d'acqua benedetta e coll'altra il rosario. E come lui quanti! Babbo e mamma negri portano il loro bambino in barella alla grotta.

Tutti tanto contenti e specialmente i sacerdoti e i vescovi negri. Ne abbiamo incontrato uno coi capelli bianchi. Lo abbiamo salutato; ci ha sorriso e benedetto.

Sembra proprio che solo nella Chiesa si trovi la perfetta rivalutazione dei nostri fratelli negri.

Andiamo a vedere un cortometraggio che hanno girato al Cardinal Legato. È una serie di foto belle a colori con scritte in quattro lingue. Sono documentazioni di Bernardette e della storia meravigliosa della Signora.

"Aveva gli occhi azzurri e le guance leggermente rosee e sorrideva, e salutava".

 

Ore 21È sera. Alcuni dei nostri vogliono andare alla processione dei "flambeaux". Penso di rimanere per tener compagnia ad un'amica stanca. In una saletta d'albergo popolata di americani le leggo le apparizioni.

"La Signora non aveva mai proferito il suo nome, se non che, il giorno dell'Annunciazione, 25 marzo 1858, finalmente disse nel dialetto dei Pirenei: "Io sono l'Immacolata Concezione".

"Bernardette era corsa ripetendo: "Io sono l'Immacolata Concezione... Io sono l'Immacolata Concezione...".

"E arrivata di fronte al sacerdote, senza nemmeno dire: "Buon giorno", ripeté: "Io sono l'Immacolata Concezione"...

"Ma la bambina non sapeva che significasse ed era certa d'aver portato il nome e forse il cognome della piccola bianca Signorina".

La mia amica non avverte più la stanchezza e dice: "Continua".

Al termine delle apparizioni si va a riposare.

Io attendo gli altri, specie Alba che aveva chiesto di potermi parlare, forse per confidarmi un suo dolore.

La vedo arrivare col "flambeau" ancora acceso.

Ha sul volto un senso di raccoglimento e di commozione.

"Sono stata alla grotta - mi dice - e sono capitata per caso lì, sotto Maria... Come ringrazierò Dio?".

Io penso fra me che parlando avrei sciupato quello che Maria aveva operato. Perciò la saluto e mi congedo.

 

Lourdes, 17 settembre Ore 11Lourdes in pieno sole! E stasera il Papa chiuderà il Congresso con un radiomessaggio proprio per noi, pellegrini di Lourdes !Oggi la gioia non è solo dentro, ma il sole ci permette di vedere la città e soprattutto la grotta nel suo incanto e la basilica nel suo splendore.

La città è imbandierata dovunque e i colori che si ripetono sono bianco e giallo, bandiera del Papa, e bianco e azzurro, bandiera di Lourdes: i colori del vestito della Signora!

Degli archi elevati per il centenario portano grandi stelle, che alla sera s'illuminano, ma in alto una stella è più grande di tutte ed ha i raggi in tutte le direzioni: a Lourdes Maria ti avvolge da tutte le parti e ti pare che l'anima sia in un mare di amore.

Oh, Lourdes, città di Maria, in te solo Maria regna madre e regina! Lo dice al pellegrino quell'enorme corona d'oro riposta sopra la cupola antistante l'artistico campanile.

Vivendo il tuo clima di fede e di preghiera, di amore e di conforto, si comprende il cielo.

E quelle personalità, colonne della Chiesa, che attraversano le tue vie accanto al povero, all'ammalato, alla donnetta pia, all'uomo pensieroso e credente, ci danno l'idea della primitiva Chiesa quando i discepoli di Gesù, ormai apostoli e ripieni di Spirito, tornavano a trovare Maria e, al suo calore, la Chiesa diventava casa e la presenza di Gesù era più sentita.

Ore 15, 30

S'inizia la processione. Ma chi la saprà descrivere?

Lourdes ospita più di centomila pellegrini che con raccoglimento e ordine passano per le vie della città.

In tutte le strade si può seguire la cerimonia perché sono munite di altoparlanti: tutta Lourdes è diventata una chiesa.

Molti Stati sono rappresentati. I diversi popoli cantano le loro canzoni a Maria nelle più varie lingue e tutta Lourdes è un cuore solo con essi.

Con le decine di migliaia di pellegrini, si vedono migliaia di sacerdoti bianchi, negri e gialli, cento e più vescovi e cardinali.

Una graziosa statuetta di Maria, protetta sul dietro da una fetta di cielo, precede il Cardinale che in questi giorni è stato amato e onorato veramente come Legato del Papa.

A quel passaggio tutti battono le mani.

La processione, snodatasi per due chilometri, dilata l'anima su tutta la Chiesa. Chiunque, vedendo la Chiesa a Lourdes in questi giorni, avrebbe concluso: Ecco la vera potenza del mondo !

Gesù non è morto per nulla! La sua rivoluzione d'amore fatta spesso nel sangue e nel martirio ha edificato una Chiesa che oggi Maria offre all'umanità come unica ancora di salvezza.

 

Ore 16, 30La piazza antistante la basilica è gremita. Parla il Papa: "Noi sappiamo la potenza delle cose spirituali che convergono da ogni luogo come l'annuncio di una splendida primavera".