LA PASSIONE DI GESU' FONTE DELLA VITA NUOVA

 

"Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine" (Giov. 13,1).

 

"Il Buon Pastore offre la vita per le pecore. Per questo il Padre mi ama: perchè offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso (Giov. 10,17).

 

"Condussero dunque Gesù al luogo detto Gòlgota, poi lo crocifissero. Alle tre del pomeriggio Gesù gridò a gran voce: " Dio mio, Dio mio perchè mi hai abbandonato?" Poi, dando un forte grido, spirò. Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio" (Marco 15, 23 e seguenti)

 

"Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a Me" (Giovanni, 12,32).

 

Queste parole del Vangelo sono la chiave di tutto il cristianesimo: ci mettono a contatto con Dio-Amore: un Amore che si fa carne e che dà la vita in croce. Il risultato di questo dono, infinito ed inimmaginabile, è che ogni uomo che si affida a questo amore, e ne coglie il significato, può accogliere in sé la stessa vita di Dio. Tutto infatti nel cristianesimo è amore: in Dio e tra noi.

I santi affermano che il crocifisso è il primo libro in cui si vuole leggere e consigliavano: "Istruisciti in un libro solo...nel Crocifisso". Ed una particolare testimonianza afferma: "Sì, è vero, faccio l'università, ma nessun libro, per bello e profondo che sia, dà al mio animo tanta forza, ma soprattutto tanto amore quanto Gesù Crocifisso".Si contempla in Lui infatti il vertice del suo amore perchè culmine del suo dolore: la croce ci rivela tutto l'amore di un Dio.

 

Proprio per il grande mistero di amore che contiene, Gesù, può affermare - parlando di sè in croce - "Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a Me". Gesù, annunciando la sua morte a cui va incontro liberamente e consapevolmente, dice che essa, anzichè provocare la dispersione dei discepoli - come sarebbe potutto accadere - attirerà tutti a Lui: non solo i Suoi dunque, ma chiunque. Tutti gli uomini, senza discriminazione di razza, di condizione sociale, di età, di situazione spirituale....possono entrare in comunione con Gesù e beneficiare dei frutti della sua Passione. Il cuore di Cristo trafitto è pronto per accogliere ogni creatura ed immergerla in un oceano di amore. Qualcuno ha scritto che Gesù ha voluto che le sue mani fossero confitte in croce perchè le sue braccia rimanessero sempre aperte e pronte ad abbracciare chiunque arrivi fino a Lui, senza più la possibilità di rinchiuderle.

 

E' questo amore totale ed infinito che attrae. Il Crocifisso-Risorto esercita nel cuore dell'uomo una attrazione profonda e personale che avviene in due sensi:

 

per essa Gesù chiama i Suoi a condividere la sua vita e la sua gloria; per essa li porta ad amare tutti come Lui fino a dare la vita.

 

E' necessario accogliere in cuore e tradurre in pratica il prezioso insegnamento del Crocifisso-Risorto.

Le cause che l'hanno condotto in croce erano magari cieche: quelli che l'hanno sottoposto a patimenti e poi alla morte non sapevano quello che facevano, non conoscevano Chi era Colui che crocifiggevano, non erano consapevoli del vertice di amore per l'umanità che si stava compiendo. Eppure Gesù ha tradotto tutti quei dolori - fisici e spirituali - in mezzi di redenzione, vedendo in quei terribili momenti la "sua ora" ed il compimento della sua divina terrena avventura di Salvatore.

Tutto questo getta luce sul ruolo del dolore nella vita. Giorno dopo giorno, quando si è colpiti da piccole o grandi sofferenze (un dubbio, una difficoltà di studio o di lavoro, una malattia, una contrarietà, un imprevisto, preoccupazioni serie.....) siamo chiamati a sforzarci di accettarle e di offrirle a Gesù, arricchendo il calice che il sacerdote offre alla Messa con i nostri piccoli e grandi dolori.

Se poi, offerta la nostra croce, si cerca di compiere bene quanto Dio vuole da noi nel dovere quotidiano, soprattutto amando il prossimo che ci passa accanto, potremo sperimentare già da quaggiù la vita di Gesù Risorto con la sua luce e la sua pace.

 

Gesù in croce ci mostra il vertice del suo amore, dopo essere venuto fra noi, dopo aver donato la sapienza del suo insegnamento, dopo aver compiuto miracoli a favore degli uomini. Ancora Gesù che dà la vita su una croce si pone a modello di quell'amore che è la sintesi del Vangelo. Prima dell'ultima cena lasciò come testamento il riassunto di tutto quello che aveva detto e fatto: "Amatevi a vicenda come Io ho amato voi. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli se avrete amore gli uni per gli altri".

Il Vangelo ci insegna perciò a tradurre in carità i vari contatti che abbiamo con i prossimi durante la giornata. Dal mattino, quando ci alziamo, alla sera, quando ci corichiamo, ogni rapporto con gli altri va sublimato con la carità. In casa, all'ufficio, alla scuola, per strada dobbiamo trovare le varie occasioni per vivere la carità evangelica. E' nostro compito sfamare, vestire, accudire i familiari, servire i clienti, sbrigare pratiche, insegnare? Siamo chiamati a fare ogni cosa per Gesù nei fratelli, non trascurando nessuno, anzi amando tutti per primi. E se lo facciamo bene, ciò è sufficiente per cominciare a fermentare con il Vangelo il mondo in cui viviamo.

Santa Teresa di Lisieux affermava: "L'amore del prossimo è tutto sulla terra: si ama Dio nella misura in cui lo si mette in pratica".