Natale!

I poveri nostri prediletti

Mette tenerezza questa scena del presepio, così vera, così densa di significato, incarnazione delle beatitudini, e tocca certe corde del nostro cuore, solitamente silenziose, perché il fracasso di molti e grossi e grossissimi problemi del giorno non permettono di percepire.

Ma almeno il giorno di Natale facciamo spazio a questa finissima armonia cui fanno eco i grandi e sterminati silenzi dei poveri del mondo, di coloro che così spesso sono colpiti da cataclismi che mozzano il fiato, dei malati, dei bimbi di nessuno, dei moribondi per le vie dell'India, dei diseredati, degli inerti perché senza lavoro, di tutti quei miseri che Gesù ama perché simili a lui fin dalla sua nascita. Anche noi dobbiamo amare costoro; e il nostro cuore, in questo giorno di Natale, rifaccia la scelta di loro come nostri prediletti!

Pace e unità fra tutti

Se si crede, e si crede in un Dio che ci ama, ogni impossibilità può infrangersi, anche l'impossibilità, a volte così evidente, che questa nostra culla, il pianeta che ci ospita, viva in pace.

Sì, tutto è possibile. Anzi, se l'Onnipotente è venuto fra noi, la nostra fede può salire oltre. Possiamo credere che, se lo speriamo e lo chiediamo con tutto il cuore, il nostro mondo s'avvii all'unità: all'unione tra le generazioni, fra le categorie sociali, fra le razze, fra i cristiani divisi da secoli, tra fedeli di religioni diverse, fra i popoli. L'unità, un ideale d'unità è nell'aria in questi tempi.

Quel bambino che festeggiamo non ha sognato di meno. È venuto in terra perché tutti siano una sola cosa. E ha dato la sua vita perché il suo sogno si realizzasse.

Natale ci grida che Dio ci ama

Non siamo autentici cristiani se non diamo al Natale il suo giusto significato, se non sappiamo estrarre da questo incantevole mistero, circondato da tanta esteriorità, la verità che esso porta in sé.

Dobbiamo far eco agli angeli che l'annunziarono ai pastori e non trascurare occasioni per avvertire i fratelli, gli amici, i compagni, il mondo che l'Amore è sceso sulla terra per ciascuno di noi; ché nessuno a Natale deve sentirsi solo, abbandonato, orfano, disgraziato.

Gesù non è venuto per i soli bianchi, né per i soli neri; non per i soli europei, né solamente per altri popoli. Dio si è fatto uomo per l'intera umanità, quindi per ciascuno di noi.

È dunque festa per tutti, gaudio per tutti, libertà per tutti, pace per tutti.