GESÙ ED IL SACERDOZIO
Gesù - ci dicono i vangeli - chiama gli
apostoli ad uno ad uno. E un atto di amore personale che
richiede una risposta personale. La storia della chiamata degli
apostoli è una delle cose più preziose che i Vangeli ci
dischiudono della vita di Gesù. Poi "costituì i dodici".
Negli Atti, nelle Lettere, nei Vangeli viene continuamente in
evidenza che qui non si tratta di un gruppo di singoli, ma di un gruppo
che è chiamato alla stessa missione di una testimonianza comunitaria,
e a formare, nella comunione allo stesso Signore, una comunità.
In seguito viene in evidenza che la chiamata riguarda una
funzione specifica: gli apostoli e i sacerdoti hanno in dotazione
doni e poteri particolari destinati a guidare e confermare i
fratelli nella fede, a continuare lopera di santificazione
iniziata da Gesù, a testimoniare la forza della comunione, ad
essere elementi che contribuiscono a fondare la comunità del
Signore del mondo. Gli ultimi giorni di Gesù con gli apostoli
fanno emergere lo specifico sacerdotale nei suoi lineamenti
essenziali.
- Gesù, dopo aver profuso su tutti, ma in
particolare sui suoi primi sacerdoti - gli apostoli - la
sua dottrina, dopo averli resi testimoni degli strepitosi miracoli
di cui è costellata la sua vita pubblica, dopo aver
fatto loro intendere che tutto il suo agire era motivato
dalla volontà di compiere unicamente il volere del
Padre, prima della sua passione diede a loro per primi
(nellambito dellUltima Cena) un comandamento
nuovo: "Amatevi gli uni gli altri" e lo
sottolineò con la lavanda dei piedi.
Il sacerdozio non precede lamore reciproco né è
al di fuori del tessuto di carità che è costitutivo
della chiesa, ma si svolge come una delle espressioni che continua
lamore di Gesù nella storia.
- Quella stessa sera, inaugurando la Nuova
Alleanza, Gesù donò ad essi per primi il pane della
vita, il suo corpo ed il suo sangue, vincolo
damore, garanzia della attuazione di questo suo
comandamento.
E perché lEucarestia fosse di tutti, per gli
uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, nutrimento
dellAmore-Gesù per lamore di tutti i giorni,
Cristo volle che i sacerdoti continuassero e ripetessero
sempre ed ovunque ciò che era stato fatto per loro e con
loro nellUltima Cena: "Fate questo in memoria di
Me".
Il sacramento dellOrdine e quello
dellEucarestia sono strettamente collegati tra
loro. Gesù ci dà se stesso, Lui che si è donato per
noi: ecco il sacramento dellEucarestia. Ma Gesù ci
dà se stesso anche come donatore, e vuole come tale
operare nellumanità: ecco il sacramento
dellOrdine, Gesù che opera mediante il ministero
sacerdotale.
Il potere di dare Dio agli uomini, Gesù lo affida ai
sacerdoti. Come dicesse: "Fate voi per la chiesa,
per le sue comunità quello che Io ho fatto per voi. Mi
dono a voi in modo che voi possiate essere il gesto vivo,
permanente della mia donazione. Agite nel mio nome, nella
mia persona, in modo che io stesso possa agire in
voi".
- Sceso nellOrto degli Ulivi, Gesù
pregò il Padre con quella preghiera, che è detta anche
sacerdotale, perché tutti - ed in particolare quelli che
aveva scelto - siano una cosa sola con Lui e con il
Padre.
Nel medesimo spirito i sacerdoti sono inviati perché
lesperienza di unità fatta con Gesù e tra di loro
diventi vita di tutti quelli che crederanno: "Ti prego
non solo per questi, ma per tutti coloro che per la loro
parola crederanno in me, perché tutti siano una cosa
sola".
Compito essenziale del sacerdote è allora condurre tutti
allunità della carità: "Esercitando la
funzione di Cristo Pastore, i Presbiteri riuniscono la
famiglia di Dio come fraternità animata nellunità
e la conducono al Padre". Non è solo uno che compie
azioni sacre, ma uno che unisce e riunisce come fine e scopo
della sua azione in nome di Gesù.
- Dopo lagonia dellOrto, Gesù
fu crocifisso, e nellabbandono totale dimostrò
quale fosse la misura damore da Lui richiesta verso
gli altri.
Nella prima Chiesa, a Gerusalemme, apostoli e popolo
formavano "un cuore solo ed unanima sola"
ed il mondo avvertiva che lunità damore che esisteva
nella vita della comunità credente rispecchiava
lunità tra il Padre ed il Figlio: faceva cioè
esperienza della vita di Dio trasferita - nella logica
dellamore crocifisso - sulla terra.
Se il sacerdote deve essere uno "specialista",
allora sarà specialista nel far crescere la comunione
come "luogo" della esperienza di Dio-Amore.
Oggi si incontrano due esigenze che sembrano
contraddirsi. Si chiede, anche alle persone che hanno
responsabilità, vicinanza, uguaglianza, immediatezza. Al
tempo stesso cè una grande fame di originalità,
di modelli e di ideali di vita convincenti. Si cerca chi
sia simile e vicino a noi, ma nel medesimo tempo abbia
anche significato e valori che portino grandezza.
In questo senso sacerdoti e laici possono essere insieme,
per la dinamica dellamore e per la testimonianza
dellunità, la risposta di Dio per il presente.
Come lattrattiva che ha esercitato Gesù: Figlio di
Dio che viene incontro come Figlio di Maria, Messia
inviato dallalto che appartiene alla famiglia del
falegname.
- Risuscitato la domenica di Pasqua e
apparso ai suoi discepoli, conferì loro lo Spirito
santo, con sacri poteri. "Come il Padre ha mandato
me, così io mando voi".... "Ricevete lo
Spirito Santo: a quanti rimetterete i peccati saranno
rimessi; a quanti non li rimetterete resteranno non
rimessi"...... "Mi è stato dato ogni potere in
cielo ed in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le
nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e
dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto
ciò che vi ho comandato. Ecco io sono con voi tutti i
giorni fino alla fine del mondo".
Le caratteristiche della missione sacerdotale hanno
origine direttamente in Gesù Cristo: "Chi ascolta
voi, ascolta Me". Condividere il cammino di ogni uomo
per contribuire allunità della famiglia di Dio è
lo stile della sua presenza tra la gente.