INTELLETTO

Una gen 3 di Monaco ha scritto a Chiara mandandole il suo salvadanaio:

Carissima Chiara, da molto tempo mettevo i miei risparmi nel salvadanaio per potermi comperare una radio. Avevo già 60 marchi, ma siccome spesso leggo il Vangelo, ho pensato: "Ma come? Io ho tutto e voglio ancora qualcosa per svagarmi la sera, mentre in Africa la gente muore di fame perché non ha il necessario? E mi sono detta: "Se tu dai i tuoi soldi ami in qualche modo quelle persone; ed io le voglio amare". Perciò ti do questi 60 marchi perché tu li mandi in Africa. Chiara le ha risposto:

Carissima, ti ringrazio dei tuoi 60 marchi per l'Africa. Hai agito da vera gen amando il prossimo come te stessa, come Gesù insegna. Hai rinunciato alla radio che è una cosa bella ma non necessaria, per aiutare i fratelli che muoiono di fame. Vedo che la nostra rivoluzione d'amore va avanti, e questo mi dà tanta gioia. E anche Gesù è contento e vedrai che «ti darà il centuplo: tante gioie, cento volte di più di quelle alle quali hai rinunciato per Lui. E alla fine della vita ti dirà "avevo fame, e tu mi hai saziato!" Ciao! Accendiamo in tanti cuori l'amore per Gesù e il suo Vangelo! Chiara

Un giorno, dopo aver finito di mangiare, mi misi a leggere il Vangelo e trovai il passo dell'adultera con Gesù che la perdonava. In quel momento venne mio fratellino, si mise a toccare la chitarra e me la scordò. Mi arrabbiai molto e lo picchiai. Mi rimisi a leggere il Vangelo e capii che avevo sbagliato e che, come Gesù, dovevo perdonare il mio fratello. Così andai da lui e gli chiesi scusa perché l'avevo picchiato. Mi misi a giocare insieme a lui con le costruzioni. Ero molto contenta perché avevo vissuto il Vangelo. Rita

C'era la Mariapoli in Paraguay ed io dovevo parteciparvi. Ho chiesto il permesso a scuola, ma la suora mi ha risposto che non può darmelo e che deve mettermi un brutto voto. Allora le ho detto la frase di Gesù: "Chi non lascia padre, madre, campi... non può essere mio discepolo " e le ho detto che la Mariapoli sarebbe stata il mio incontro con Dio ed io sentivo di metterlo al primo posto e di lasciare tutto per lui. Ho poi soggiunto: "Sicuramente mi può capire, perché anche lei ha lasciato tutto per Gesù!" La suora è rimasta stupita di questa risposta evangelica e mi ha dato il permesso di andare senza abbassarmi i voti. Raquelita del Paraguay

Un giorno mia sorella Chiara mi ha chiesto se l'aiutavo a fare il letto. Io le ho risposto malamente "Fattelo fare da qualcun altro". Poi toccando la tasca dei pantaloni sento un libretto, lo tiro fuori, era il Vangelino. Aprendolo ho visto subito la frase "Ama il prossimo tuo come te stesso". Sentivo che lì era Gesù che cercava di dirmi qualcosa. Ho capito. Sono andata subito da Chiara e l'ho aiutata contenta di aver amato. Paola


SAPIENZA

Verso i 9 anni mi sono accorta che non mi bastavano più i giocattoli e i miei compagni. Volevo entrare a far parte più attivamente delle mia famiglia dalla quale non ero mai stata presa in considerazione; pian piano ho cominciato a interessarmi dei problemi del mondo, ma le notizie che apprendevo erano molto spesso brutte: odio, guerre, furti, omicidi. Poi alle medie i ragazzi cominciavano ad essere volgari e parolacce terribili volavano di classe in classe. Mi sentivo ferita nella mia dignità ma non sapevo come reagire. Cominciai a nascondermi sotto una maschera da maschiaccio. Trovavo le mie compagne troppo superficiali e smorfiose perciò preferivo la compagnia dei ragazzi alla loro. Così passai un periodo molto buio in cui non riuscivo a capire più il significato della mia esistenza. Mi ponevo molte domande : perché nel mondo esiste solo l'odio? Perché anch'io mi trovo su questa terra dove si trovano i miei genitori, i miei fratelli...? Cos'è l'amore? Ma a questi problemi non sapevo dare una risposta. Poi ho incontrato i gen. Li ho visti sereni, soddisfatti della loro vita. Ora anch'io sono una gen, non tanto perché mi abbiano convinta le loro parole, ma perché ho scoperto il loro segreto : l'amore che risponde a tutti i perché che prima mi ero posta. Ho scoperto il Vangelo che per me è il libro più attuale, se vogliamo costruire un'umanità nuova. Ho scoperto Gesù che ci ha insegnato ad amare, perché è nato in una stalla, si è sacrificato per noi sulla croce. Gesù ha detto : "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi" e quel "come" significa sacrificare la propria vita per gli altri. E ancora : "Qualunque cosa avrete fatto al minimo, l'avrete fatta a me"... Questo vuol dire amare! Allora cominciamo dalle piccole cose di ogni giorno, anche subito, qui in sala! Ci state? Dani (12 anni)

PIETÀ

Ogni mattina alle 5.30 mi alzo per andare a Messa prima della scuola, perché, come dice Chiara, Dio deve essere al primo posto nella giornata... L'altro giorno mi faceva tanto male la gola e la mamma non mi ha lasciato andare perché l'aria del mattino mi avrebbe fatto male. Io sono rimasta molto dispiaciuta per questo. Come avrei fatto a passare un giorno senza di Lui? Ma gli ho offerto subito questo dolore. Nel pomeriggio una cosa inaspettata: la mamma mi ha detto di andare a parlare con una gen e poi ha aggiunto: "Di ritorno, se vuoi, puoi fermarti a Messa!...". Ho cercato di partecipare a quella Messa come Maria ha partecipato alla Passione di Gesù. Natalia del Brasile

Ieri, con una gen 3 avevamo deciso di andare ad una festa, ma in Chiesa c'era il Santissimo esposto, e proprio in quel momento mi sono ricordata che Chiara da piccolina andava tanto spesso da Gesù! Allora abbiamo cambiato programma e siamo andate da Gesù per tutto il pomeriggio. Abbiamo fatto tanti patti con lui, gli abbiamo chiesto di darci la forza di andare sempre contro corrente, poi abbiamo pregato per Chiara, per le gen 3, per tutta l'umanità. È stato bellissimo! L'essere state a lungo con Gesù ci ha dato una carica enorme per amare tutti e portare tutto il mondo a Gesù! Lucia di Ancona (10 anni)

Quasi tutte le sere quando io ritorno da scuola voglio giocare con i miei compagni ma la mia mamma mi dice sempre di accudire il mio fratellino. Io prima brontolavo sempre...ma da quando mi sono messo a vivere da gen non lo faccio più e penso sempre che faccio giocare Gesù bambino nel mio fratellino, e sono tanto contento. Manat della Thailandia (6 anni)

Da un po' di tempo desideravo un Vangelo per conoscere bene Gesù. Quando la mamma è andata all'ospedale per la nascita del mio fratellino, mi ha chiesto se desideravo una bambola. Io le ho detta di no, (della bambola non sapevo cosa farmene!) ma che desideravo invece il Vangelo. Quando la mamma è tornata dall'ospedale con il fratellino, mi ha regalato il Vangelo, ed io sono stata felice perché ora posso conoscere meglio Gesù. Anch'io come i santi voglio passare sulla terra come un piccolo Gesù. L'altro giorno, mentre ero in chiesa, ho detto a Gesù: "Ti voglio amare anche per quelli che non ti amano, voglio darti io l'amore che essi non ti danno". Con questa gioia nel cuore stavo tornando a casa, a passo affrettato perché ero anche un po' stanco e volevo riposare. Ero quasi giunto quando un ragazzo mi chiese se potevo indicargli dove abitava una persona. Io lo sapevo ed era abbastanza lontano. Tuttavia proprio per amare Gesù in quella persona mi sono offerto di fargli da guida. Tornato a casa ho visto che la nonna stava poco bene. Mi son messo subito a servirla dimenticando la mia stanchezza. La mia sorellina mi disse che servivo la nonna per interesse personale, perché secondo lei avrei avuto una ricompensa. Mi sentivo giudicato, non capito: ho offerto questo dolore a Gesù, anche Lui ha sofferto ed e stato giudicato, offeso. Intanto la nonna si era messa a riposare. A quanto mi disse mia sorella non risposi niente, soltanto che facesse piano per non svegliarla; anzi, le diedi dei miei risparmi perché si comperasse dei dolci. Rimase sorpresa e contenta! Ma anch'io perché d'accordo con Gesù avevo vinto con l'amore. Luca di Vicenza

 

SCIENZA

La mia professoressa di italiano, durante la lezione, diceva che l'aborto è possibile. Così anche i miei compagni esprimevano il loro parere. Ma io sentivo che quello che veniva detto non era giusto. E più gli altri andavano avanti a parlare e più io sentivo una voce dentro che mi diceva :"No! Non è così, non è così!" Mi sono alzata ed ho iniziato a parlare con la forza che Chiara mi ha messo nell'anima. I compagni cercavano di interrompermi in tutti i modi, ma alzando ancora più la voce ho continuato fino alla fine! L'insegnante mi ha chiesto: "dove hai letto queste cose?". Le ho risposto: "Non le ho lette su nessun libro, ma le sento dentro come la verità". Terminata la lezione la professoressa mi è venuta vicino e mi ha detto: "Io, come mamma, ho tanta paura che venga messa in pericolo la vita della madre, per questo credevo nell'aborto come in una cosa lecita, ma ora tu mi hai messo un dubbio tanto grande!" Giovanna di Ancona (12 anni)

A casa nostra c'era un uomo che non sapeva come vivere la vita di Gesù Quando era arrabbiato bastava dargli qual cosa da mangiare per farlo contento. Un giorno ho preparato il pranzo e poi ho cercato di spiegargli come vivere con Gesù; dopo di che era molto felice. Prima, quando aveva qualcosa da mangiare non voleva dividerlo con gli altri. Se aveva per esempio cinque banane, ne mangiava due e buttava via le altre tre, ma gli ho detto che non era bello. Lui sentiva Dio tanto lontano e non credeva che gli volesse bene. Mi diceva: "Dio è solo con voi perché siete ragazzi". Gli ho risposto che Dio è in ognuno, che ama tutti, che il suo amore è grandissimo e che noi possiamo scoprirlo anche nella natura perché tutte le cose che ci circondano le ha create lui per nostro amore. "Da dove pensi che venga un albero, quella palma?" gli ho chiesto. Lui mi ha guardato e ha capito che tutto il mondo è fatto per noi e che ogni uomo viene da Dio ed era felice. Ha visto che dicevo la verità. Da quel giorno quando ha una "Kola nut" (noce di cola) cerca sempre di darne la metà a qualcuno, anche al di fuori della famiglia. Ogni giorno cerca di andare a visitare i pazienti all'ospedale. Adesso ognuno che lo vede gli chiede: "Chi ti ha cambiato così?". E lui risponde: "Charles, mi ha dato l'Ideale". La gente per questo mi dà qualche volta dei regali e tanti cercano di vivere l'Ideale imparando da quest'uomo. Charles dell'Africa

Il giorno dopo il Congresso sono tornata a scuola. La professoressa di scienze ha spiegato proprio la teoria dell'evoluzione ed essendo atea, negava la creazione da parte di Dio e sosteneva che la Chiesa reprime lo sviluppo della scienza. Non potevo tacere. Ho chiesto la parola e mettendomi d'accordo con lo Spirito Santo perché mi aiutasse a ricordare quello che Piero ci aveva comunicato al Congresso, ho detto le mie idee difendendo le verità della fede. La professoressa mi ha fatto tante domande per mettermi in difficoltà, ma lo Spirito Santo era più forte. Alla fine mi ha detto: "Sei molto preparata, ora non so risponderti". Alla fine della lezione, molti miei compagni che avevano seguito tutto in silenzio, mi hanno ringraziata per aver chiarito loro le idee e hanno ripreso coraggio per testimoniare il loro cristianesimo. Claudia

 

CONSIGLIO

Un giorno mia mamma era molto nervosa e non riusciva a far bene i lavori di casa. In quel momento ho capito che in lei dovevo vedere Gesù e amarla come avrei amato Lui; allora ho cominciato ad aiutarla cercando di fare tutto bene e con amore. Lei, vedendo che io riuscivo a lavorare bene mi ha chiesto: ''Come fai tu, che io non ci riesco?" Allora le ho detto: "Faccio tutto per amore, per Gesù". E lei è rimasta senza parole. Regina del Brasile.

Una mia amica che era tanto buona si era lasciata trascinare dalle cattive compagnie e non andava più a messa, diceva parolacce e raccontava barzellette poco pulite. Io ho continuato a volerle bene, l'ho affidata a Gesù e gli ho chiesto di suggerirmi il modo di aiutarla. Così un giorno le ho domandato se andavamo insieme a confessarci. Lei è venuta e tornando mi ha detto che quando è con me si sente veramente felice. Da quel giorno siamo andate sempre insieme da Gesù. Maria di Venezia

Con un amico ho fatto una gita di tre giorni nei dintorni di Pesaro. Alla domenica volevo andare a messa. Il mio amico, amareggiato per tante circostanze dolorose nella sua famiglia, non voleva venire in chiesa. Io l'ho invitato dicendogli che Dio sicuramente lo avrebbe aiutato e gli avrebbe dato forza. Allora lui mi ha risposto: "Vengo con te e provo a pregare, se mi sentirò sollevato mi impegnerò a vivere il Vangelo, altrimenti no". Lui è andato a confessarsi e a fare la comunione. Il giorno dopo mi ha detto che in Dio ha trovato la forza che lo aiuta a dare un senso alla situazione difficile che sta vivendo, e che, inoltre, ora vuole restare unito alla Chiesa. Mauro

Tra i miei amici c'è un ragazzo pieno di problemi, e un giorno me ne accennò alcuni perché lo consigliassi e aiutassi. Era la prima volta che mi succedeva una cosa simile ed ero quasi spaventata, ma sentivo che non potevo per questo prendere la cosa superficialmente. Così mi sono messa d'accordo dentro di me con la Madonna, perché le parole che avrei detto fossero quelle che Lei avrebbe pronunciato al mio posto. Ho cominciato a parlare, e vedevo che quel ragazzo "beveva" ogni parola che dicevo. Io stessa ero sorpresa di come rispondevo. Poi lui ha iniziato a sfogarsi, diceva che si sentiva infelice e mi ha chiesto se io ero contenta di vivere. Gli ho risposto: "SÌ, molto". Lui se ne è andato pensieroso. La sera ho recitato il rosario per lui, perché la Madonna lo prendesse per mano e gli facesse trovare la felicità che cercava. Il giorno dopo, appena mi ha visto mi è corso incontro chiedendomi: "Ma tu, cosa trovi di bello in questa vita? Qual è il tuo segreto? Io ho bisogno di saperlo!" Allora gli ho parlato della cosa più grande che ho, del mio Ideale: Dio. Gli ho detto come ogni giorno scopro che Lui mi ama immensamente e anch'io cerco di amarlo vivendo il Vangelo. Gli ho dato il foglietto con la Parola di Vita e gli ho detto: "Il mio segreto è questo, ma può essere anche il tuo". Mi ha interrotto: "Ma io non credo in Dio". Gli ho chiesto di provare almeno a leggerlo perché ero sicura che ogni frase del Vangelo racchiude una grazia per ciascun uomo. Il giorno dopo John era diverso, più sereno, e mi ha ringraziato dicendo che sentiva di aver trovato una via d'uscita. Poi ha aggiunto: "È stato difficile capire queste parole perché sono anni che vivo lontano da Dio, ma ho deciso di provare". Ancora una volta ho capito che la vita del Vangelo e così potente che mai, di fronte a nessuno, devo esitare nel portare avanti la nostra rivoluzione. Antonella

 

TIMOR DI DIO

Un giorno a scuola, avevamo un esame. Io non sapevo un quesito e ho cercato di rispondere come potevo. Poi ho visto una mia compagna che scriveva sicura. Ad un certo momento lei è andata via lasciando scoperto il suo foglio. Così ho copiato la sua risposta. Quando abbiamo finito l'esame stavo per dare il mio foglio alla maestra quando dentro di me ho sentito che se non cancellavo la risposta copiata non sarei stata più in pace. Così ho cancellato ed ho scritto la mia risposta. Quando ci sono stati consegnati i fogli, la mia risposta era quella esatta. Lea di Manila (10 anni)

Una domenica andai con le mie amiche al cinema ma quel film era vietato, anche se facevano entrare tutti. Siccome avevo timore di offendere Dio io e una mia amica decidemmo di tornare a casa. Un altro ragazzo vedendoci così felici di non vedere il film, decise di tornare a casa anche lui. Rosaria di Firenze

Una sera ho visto che il papà chiudeva nell'armadio del suo studio delle caramelle. Golosa come sono gli ho chiesto la chiave dicendogli che mi serviva un foglio di protocollo che era nello stesso armadio. Il papà me la dà subito, ma quando sto per aprire, sento che Gesù dentro di me non è contento. Allora, per paura di perderlo, corro da papà e gli dico tutta la verità. Lui rimane molto contento e stupito e mi dice di prendere lo stesso la caramella. Per me è stato il centuplo di Gesù. Maria Chiara (10 anni]

Avevo un professore che parlava di cose impure in classe e tutti i miei compagni ridevano di quello che diceva. In quei momenti sentivo di dover essere forte, di non ridere anch'io perché avrei potuto perdere Gesù dentro di me. Volevo però aiutare anche i miei compagni, così seppure era difficile, mi sedevo al primo banco e guardando fisso fisso il professore facevo una faccia bruttissima per fargli capire che non mi piaceva proprio quello che diceva. Sono passati tanti giorni ma finalmente ora lui si è accorto del mio atteggiamento e gli basta guardarmi per cambiare discorso. Teresinha del Brasile

Una professoressa mi aveva chiesto di fare un articolo in favore dell'aborto; se io non lo avessi fatto mi avrebbe dato un brutto voto. Subito le ho risposto che non ero d'accordo con l'aborto e che quindi non avrei mai scritto qualcosa per difenderlo. Ho detto anche che per me l'aborto è un crimine contro le leggi di Dio. E lei: "E il voto?" "Non mi importa del voto - ho risposto tranquilla - mi importa di più Dio". Dopo questa risposta ha concluso che avevo ragione io. Mi ha dato un altro articolo da fare e ho preso un bel voto. Zefinha del Brasile

FORTEZZA

Un giorno, a scuola, sono stata scelta come moderatrice in una discussione sulle riviste giovanili. Tutti dicevano le loro opinioni, ma io sentivo che non erano giuste. Allora sono intervenuta più volte. Dapprima avevo un po' di paura, perché tutti la pensavano diversamente da me, ma sentivo dentro una forza che mi spingeva a dire la verità. Allora mi sono alzata ed ho ripetuto che certe cose scritte sulle riviste non si possono assolutamente leggere perché sono contro la purezza. Alla fine tutta la classe era dalla mia parte e al termine dell'ora è venuta da me una ragazza, che già fuma e si dà l'aria di essere una persona adulta, che si può permettere tutto. Lei era rimasta molto impressionata da quello che avevo detto e mi ha confidato: "Sai, anch'io sono d'accordo con te!". Monika della Germania

Un pomeriggio uscii a fare una passeggiata con alcune mie compagne. Dopo tanto cammino mi accorsi che era ora di andare ad ascoltare la Messa. Avevo un po' di vergogna di dirlo alle altre e avevo quasi deciso di non andare per non farmi prendere in giro, quando mi ricordai che Gesù fu insultato e messo in croce. Mi feci allora coraggio e dissi: "Ora devo andare in chiesa". "E' forse domenica oggi?", mi risposero un po' seccate. Cercai di far capire loro che io non andavo in chiesa solo la domenica, ma il mio discorso venne interrotto da una risata. Poco dopo andarono via senza salutarmi. Entrai in chiesa, offrii il mio dolore a Gesù e mi sedetti ad ascoltare la Messa. Dopo pochi minuti sentii le mani delle compagne sulle spalle ed una di loro mi disse: "Scusa per prima, ora restiamo con te". Dopo queste parole capii che con il dono della fortezza, ero riuscita a dir di sì alla Volontà di Dio e di conseguenza quelle compagne erano venute in chiesa dopo tanto tempo che non vi andavano.
Mariangiola di Lanciano

Tutta la mia famiglia, anche i genitori del mio papà e della mia mamma sono buddisti. La nonna va 2 volte al mese in un tempio e prega regolarmente. Io frequento invece la chiesa cattolica già da tanti anni ma è difficile per me ricevere il battesimo perché nella mia famiglia non c'è nessuno che crede in Dio. Quando stavano per iniziare le lezioni di catechismo in preparazione al battesimo, il mio papà ha preso le vacanze e mi ha portato a Pusan dagli zii. Lì era un continuo lamento: "Tutta la tua famiglia è buddista, perché tu sola vuoi essere cristiana?" Ho superato tutto con la preghiera ed ho sentito ancora più forte dentro di me che se qualcuno vuol essere discepolo di Gesù, deve lasciare tutto per Lui. Per questo quando sono tornata a Seoul ho studiato bene il catechismo e più tardi ho potuto ricevere il battesimo con una grande gioia. Santa della Corea

In famiglia trovo una certa difficoltà di rapporto con il nonno, che non crede in Dio.
Un giorno, mentre stavamo vedendo la TV, mi disse: "Come puoi credere in quelle cose che dici, con tutti questi disastri che succedono?" E giù a parlar male del Papa, della chiesa e di tutto ciò che è cristiano. Io, che avevo sempre avuto paura di rispondergli, in quel momento ho sentito che non dovevo fare il debole e tacere come al solito. Con tutta la delicatezza di cui ero capace, ho detto: "Guarda, nonno, che è vero come la penso io, e non in un altro modo!" Lui non si è arrabbiato, anche se di solito bestemmia e dice parolacce. Anzi da quel momento ha avuto più rispetto per le mie idee. Piero di Udine (11 anni)