8 dicembre 2001 – IMMACOLATA

Gen 3,9-15.20 / Ef 1,3-6.11-12 / Lc 1,26-38

9 dicembre 2001 – 2ª AVVENTO

Is 11,1-10 / Rm 15,4–9 / Mt 3,1–12

 

SU DI TE SI POSERÀ LO SPIRITO DI DIO

Is 11,2 e Lc 1,35

 

Nel cammino dell’Avvento celebriamo la festa di Colei che ci ha donato Gesù, l’Atteso, Colui per il quale vegliamo. Oggi la festeggiamo Immacolata. Maria è la terra umana intatta, non contaminata, non guastata dal male, non inquinata dal peccato. Lei è la piena di grazia, è la creatura colmata di grazia.

Il Vangelo di oggi ci propone la pagina dell’annunciazione: Maria dice sì, si fa trovare all’appuntamento con Dio, accetta l’incontro e il dialogo con il suo Signore. È una creatura disposta a ricevere, prima ancora che a dare. Si è svuotata di sé, ha sfrattato l’orgoglio; è diventata pura accoglienza. Maria è colei che permette a Dio di agire... da Dio, di agire liberamente in lei. Ha capito che per un credente la prima cosa da fare è... lasciar fare a Dio, lasciarsi fare da Lui, abbandonarsi alla potenza del suo Spirito.

“Su di te si poserà lo Spirito di Dio”. E lo Spirito operante in Maria è fonte di vita: fa nascere in lei Colui che chiamerà se stesso la Vita. Questo avviene perché Maria ha saputo fare il vuoto. Lo Spirito Santo è attirato da questo atteggiamento e rende Maria capace di un sì totale. Lo Spirito dà la vita, che è santità, ma la dà attraverso la morte. Come per Gesù! Egli fu “messo a morte nella carne”, per questo Dio lo rese “vivo nello Spirito” (1 Pt 3,15).

La santità, come la scultura, si ottiene per arte di levare, cioè eliminando le parti inutili. Si racconta che un giorno Michelangelo, passeggiando in un cortile di Firenze, vide un blocco di marmo ricoperto di polvere e fango. Si fermò di scatto a guardarlo, poi, come rischiarato da un improvviso lampo, disse ai presenti: “In questo masso di pietra è nascosto un angelo: voglio tirarlo fuori!”. E si mise a lavorare di scalpello per dare forma all’angelo che aveva intravisto. Anche noi siamo dei massi di pietra grezza... ma anche in noi è nascosta un’immagine: quella del Figlio di Dio. Dio Padre ci dona il suo Spirito perché anche in noi cresca il Figlio suo Gesù. Come in Maria.

G. C.

 

Una volta, avendo presente l’ammonimento di Gesù di riconciliarsi con il proprio fratello se qualcosa ha turbato la relazione con lui, non mi sentivo di accostarmi all’Eucaristia.

“Signore, mi ripetevo, che assurdità!... chiamare fratello mio colui che ha rovinato la vita di mia figlia portandola alla droga!”.

La mia quinta figliola, infatti, aveva 18 anni quando ha perso suo padre, e aveva tanto pregato Iddio perché lo facesse guarire. La sua fede, il suo amore per il babbo pretendevano il miracolo, lo esigevano, e quando ciò non avvenne la sua reazione fu tremenda. Sul suo diario scrisse: “Oggi, primo settembre, babbo, tu sei morto. Dio, per me tu non esisti più, il mio babbo era buono ed è morto; vale la pena di essere buoni? È meglio godersi la vita!”.

Così aveva cominciato a frequentare una compagnia di sbandati, tra i quali c’era quel ragazzo che io, in certi momenti, avrei voluto vedere morto. La voce dello Spirito, però, mi ripeteva continuamente: devi perdonare!

Un giorno. lo Spirito S. mi ha sicuramente presa per mano, mi ha condotta da quel ragazzo e mi ha suggerito le parole. Non ricordo molto di quell’incontro, so solo che ad un certo momento il ragazzo mi ha detto con le lacrime agli occhi: “Avrei voluto tanto una mamma come lei”.

Ed è stato sempre lo Spirito Santo ad illuminare parole ed atteggiamenti per ridare luce e speranza a mia figlia. Ora ella è una sposa felice e madre di quattro bambini!

M. B., Ravenna