Scelti per essere immacolati nella carità
(Ef 1,4)
Possiamo trovare una sintesi
delle letture di oggi nelle parole stesse di Maria: “Grandi cose ha fatto in me
l’Onnipotente e santo è il suo nome”.
Dal racconto della Genesi si
intuisce che Dio, il Creatore, ha in mente un progetto straordinario
sull’umanità. Proprio quando l’uomo sperimenta la sua nudità, la sua fragilità,
Dio fa intravedere qualcosa di grande: “porrò inimicizia fra te e la donna… la
sua stirpe ti schiaccerà la testa”. Fin dall’inizio dell’umanità è
preannunciata la vittoria di Cristo Risorto sulle potenze del male e insieme
con lui la Donna, Maria.
A Lei, salutata con il
titolo piena di grazia traduzione in positivo della parola Immacolata, l’Angelo
Gabriele annuncia: “Su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo e
Colui che nascerà sarà dunque santo”.
Le parole di Paolo agli
Efesini: “In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo, per
essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità”, vanno applicate prima
di tutto a Maria, e quindi anche a tutti coloro che credono alla “grande
ricchezza dell’Amore che Dio ha riversato su di noi abbondantemente”: un Amore
capace di renderci immacolati.
La conchiglia è simbolo della fecondità e attinge tale virtù dal cielo.
È simbolo perciò della generazione e della rigenerazione.
L’antico mito racconta che quando la conchiglia viene raggiunta da un
raggio di luce genera amore divino.
Un granello di sabbia ferisce il corpo della conchiglia. Essa risponde
avvolgendo il granello con un liquido splendente che essa secerne da sé.
Il piccolo globo che si è così formato, si ingrandisce sempre di più,
chiedendo più spazio. A questo punto, la conchiglia continua a secernere
liquido, fino a trovarsi alla fine di un gioco doloroso e nascosto nella quale
ha dato il tutto di sé: la perla.
Ogni bimbo come la perla nella conchiglia cerca un grembo per poter
nascere e un celeste spazio per rinascere.
La perla è paragonata alla perfezione evangelica: essa è rara, pura e
preziosa. Pura perché è bianca e ritenuta senza difetti, anche se nasce
dall’acqua fangosa e da una rozza conchiglia. Preziosa, perché raffigura il
“Regno dei Cieli”.
Per queste sue caratteristiche, la perla, una volta liberata dal fango
non va dato all’arbitrio di chi non ne è degno.
Si può quindi legare la fecondità della conchiglia a quella di Maria,
nel cui grembo avviene l’incarnazione e il concepimento; da lei è nata la perla
che è Gesù Bambino: con lui anche tu sei nostro benvenuto!
da Città Nuova: esperienza della parrocchia di Sant’Arcangelo di
Romagna - Natale 2002