7/8 dicembre 2003 - 2a AVVENTO e IMMACOLATA
Bar 5,1-9 / Fil 1,4-6.8-11 / Lc 3,1-6
Gn 3,9-15.20 / Ef 1,3-6.11-12 / Lc 1,26-38

Scelti per essere immacolati nella carità

(Ef 1,4)

Possiamo trovare una sintesi delle letture di oggi nelle parole stesse di Maria: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e santo è il suo nome”.

Dal racconto della Genesi si intuisce che Dio, il Creatore, ha in mente un progetto straordinario sull’umanità. Proprio quando l’uomo sperimenta la sua nudità, la sua fragilità, Dio fa intravedere qualcosa di grande: “porrò inimicizia fra te e la donna… la sua stirpe ti schiaccerà la testa”. Fin dall’inizio dell’umanità è preannunciata la vittoria di Cristo Risorto sulle potenze del male e insieme con lui la Donna, Maria.

A Lei, salutata con il titolo piena di grazia traduzione in positivo della parola Immacolata, l’Angelo Gabriele annuncia: “Su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo e Colui che nascerà sarà dunque santo”.

Le parole di Paolo agli Efesini: “In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità”, vanno applicate prima di tutto a Maria, e quindi anche a tutti coloro che credono alla “grande ricchezza dell’Amore che Dio ha riversato su di noi abbondantemente”: un Amore capace di renderci immacolati.

 

La conchiglia è simbolo della fecondità e attinge tale virtù dal cielo. È simbolo perciò della generazione e della rigenerazione.

L’antico mito racconta che quando la conchiglia viene raggiunta da un raggio di luce genera amore divino.

Un granello di sabbia ferisce il corpo della conchiglia. Essa risponde avvolgendo il granello con un liquido splendente che essa secerne da sé.

Il piccolo globo che si è così formato, si ingrandisce sempre di più, chiedendo più spazio. A questo punto, la conchiglia continua a secernere liquido, fino a trovarsi alla fine di un gioco doloroso e nascosto nella quale ha dato il tutto di sé: la perla.

Ogni bimbo come la perla nella conchiglia cerca un grembo per poter nascere e un celeste spazio per rinascere.

La perla è paragonata alla perfezione evangelica: essa è rara, pura e preziosa. Pura perché è bianca e ritenuta senza difetti, anche se nasce dall’acqua fangosa e da una rozza conchiglia. Preziosa, perché raffigura il “Regno dei Cieli”.

Per queste sue caratteristiche, la perla, una volta liberata dal fango non va dato all’arbitrio di chi non ne è degno.

Si può quindi legare la fecondità della conchiglia a quella di Maria, nel cui grembo avviene l’incarnazione e il concepimento; da lei è nata la perla che è Gesù Bambino: con lui anche tu sei nostro benvenuto!

 

da Città Nuova: esperienza della parrocchia di Sant’Arcangelo di Romagna - Natale 2002