31 dicembre 2006 - SANTA FAMIGLIA

1Sam 1,20-22.24-28 / 1Gv 3,1-2.21-24 / Lc 2,41-52

 

 Beato chi trova in te la sua forza

e decide nel suo cuore il santo viaggio (Sal 83,6)

 

 Niente di meglio che la fine di un anno e uno nuovo che comincia per ricordarci che la vita è un viaggio. Anzi, un “santo viaggio”, perché la nostra meta non è la “morte”, ma l’”incontro” con Dio in una nuova Vita a cui tutti siamo destinati, chiamati da Lui.

Perché allora non fare dell’unica vita che abbiamo, un viaggio, un viaggio santo, perché Santo è colui che ci attende?

Sì, tutti siamo chiamati a divenire santi secondo il cuore di Dio; quel Dio che ci ama uno per uno di amore immenso e ha sognato per noi un traguardo preciso da raggiungere.

Come incamminarci o rincamminarci seriamente nel santo viaggio? Non è difficile scoprirlo: fare non la nostra volontà, ma la volontà di Dio; seguirla nel momento presente della vita consapevoli che per ogni azione c’è una grazia speciale che l’accompagna.

Se la vita è un “santo viaggio” dobbiamo progredire ogni giorno: “Oggi meglio di ieri” ripetiamoci ogni tanto...

E se ci fermiamo o retrocediamo? In questi momenti la parola d’ordine è “ricominciare”. Ricominciare mettendo nella misericordia di Dio il passato con i suoi sbagli, i suoi peccati. Ricominciare ponendo tutta la nostra fiducia nella grazia di Dio più che nelle nostre capacità. Il salmo non ci dice che troviamo in Lui la nostra forza?

Soprattutto camminiamo insieme, uniti nell’amore, aiutandoci gli uni gli altri. Il Santo sarà in mezzo a noi e Lui si farà nostra “Via”.

 

 Enzo Fondi ha 22 anni quando a Roma, nel 1951, decide di impegnarsi interamente per Dio nel nascente Movimento dei Focolari. Dopo la laurea in medicina e chirurgia lo troviamo a lavorare come medico in un ospedale di Lipsia, e testimoniare, anche al di là della “cortina di ferro”, l’amore evangelico. E’ ordinato sacerdote. Passa negli Stati Uniti per portare lo stesso messaggio.

Negli ultimi anni l’impegno nel dialogo interreligioso, che il Movimento attua, lo porta in luoghi e ad impegni diversi, ma sempre unico il progetto: seguire Dio nella sua volontà. Completa il “santo viaggio”  la sera dell’ultimo dell’anno 2001; viene trovato davanti al computer, al lavoro, col capo poggiato sul tavolo, il volto sereno senz’ombra di dolore. Più che morto sembra passato dolcemente da una “stanza” all’altra.

Quindici giorni prima della morte aveva scritto: “Le ultime volontà, il testamento. Per me, è l’ultima volontà di Dio quella che Lui vuole da me adesso. Non ce n’è un’altra. Lasciare fatta in perfezione l’ultima volontà di Dio, qualunque essa sia, quella è la mia ultima volontà. Non so quale sarà poi veramente l’ultima volontà di Dio che farò nella vita. Una cosa però so: che, come per quella di questo attimo, avrò la grazia attuale che mi aiuta a farla tanto in quanto mi sarò esercitato nello sfruttare questa grazia vivendo bene il presente.”

C. L.