TESTIMONI DELL’AMORE

 

Il mese di giugno si apre con la Pentecoste, la festa dello Spirito Santo. Mi viene questa immagine: se entrassi in una stanza buia, ingombra di tante cose disordinate, come farei a trovare ciò che cerco? Butto tutto all’aria o mi arrendo e me ne vado?... Provo ad aprire la finestra perché entri un po’ di luce; riesco a vederci un po’ meglio, ma che confusione! Dalla finestra sta entrando anche un po’ d’aria e penso: almeno un po’ di polvere se ne va!... Ma quella brezza leggera diventa un vento impetuoso che sembra spazzare via tutto. Tutti gli oggetti, anche i più pesanti e ingombranti, sembrano d’un tratto diventare leggeri e si sollevano da terra. Ed ecco il prodigio: ricadono in maniera ordinata, evidenziando un’armonia e una bellezza che mai io avrei saputo dare.

Ecco il dono dello Spirito Santo! Ecco ciò che manca davvero alla mia vita e a quella della mia comunità!

Continuando a scorrere la lettera “Novo millennio ineunte”, il Papa dice che sono proprio questa comunione e questa armonia i frutti più belli dello Spirito Santo: «La comunione è il frutto e la manifestazione di quell’amore che, sgorgando dal cuore dell’eterno Padre, si riversa in noi attraverso lo Spirito che Gesù ci dona (cfr Rm 5,5), per fare di tutti noi “un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32)».

Penso a quanto ci affanniamo per programmare e inventare sempre cose nuove, e talvolta un po’ bizzarre o frammentate, per le nostre comunità parrocchiali! Se ripartissimo sempre e solo dalla parola di Gesù «tutti sapranno che siete miei discepoli da questo: se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35), davvero immetteremmo aria e luce nuove nei nostri progetti a corto respiro!

«Se mancherà la carità, continua il Papa, tutto sarà inutile. È lo stesso apostolo Paolo a ricordarcelo nell’inno alla carità: se anche parlassimo le lingue degli uomini e degli angeli, e avessimo una fede ‘da trasportare le montagne’, ma poi mancassimo della carità, tutto sarebbe nulla (cfr 1 Cor 13,2). La carità è davvero il ‘cuore’ della Chiesa, come aveva ben intuito santa Teresa di Lisieux: “Capii che la Chiesa aveva un Cuore e che questo Cuore era acceso d’Amore. Capii che solo l’Amore faceva agire le membra della Chiesa ... Capii che l’Amore racchiudeva tutte le vocazioni, che l’Amore era tutto”...

Fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione: ecco la grande sfida che ci sta davanti nel millennio che inizia, se vogliamo essere fedeli al disegno di Dio e rispondere anche alle attese profonde del mondo e di ogni persona...

Non facciamoci illusioni, conclude il Papa, senza questo cammino spirituale, a ben poco servirebbero gli strumenti esteriori della comunione. Diventerebbero apparati senz’anima, maschere di comunione più che sue vie di espressione e di crescita».

Alberto P.