15 aprile 2001 - PASQUA DI RISURREZIONE

At 10,34.37-43 / Col 3,1-4 (1 Cor 5,6-8) / Gv 20, 1-9

 

Risortí con Cristo,

cercate le cose di lassù"

(Col 3,1)

 

Queste parole, rivolte da Paolo alla comunità di Colossi, ci dicono che esiste un mondo nel quale regna l'amore vero, la comunione piena, la giustizia, la pace, la gioia. È il mondo al quale appartiene Gesù e che Egli ha spalancato anche a noi con la sua risurrezione, passando attraverso la dura prova della passione.

A questo mondo già apparteniamo per via del Battesimo. Ma Paolo sa che, nonostante la condizione di battezzati e quindi di risorti con Gesù, la nostra attuale presenza nel mondo ci espone a mille pericoli, tentazioni e soprattutto a quegli "attaccamenti" nei quali necessariamente si cade se non si ha il cuore in Dio e nei suoi insegnamenti. Essi possono riguardare le cose, le creature, se stessi.

 

Ecco perché Paolo ci esorta:

"Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio".

Ma in che cosa consiste il cercare le cose di lassù nella vita di tutti i giorni? Un modo pratico sarà quello di motivare tutte le diverse azioni della giornata con quell'arte di amare che le rende preziose e feconde.

Per esempio, nel trattare con coloro che ci stanno accanto cerchiamo di fare loro ciò che vorremmo fosse fatto a noi.

Non aspettare che siano gli altri a fare il primo passo verso di noi, ma iniziare noi.

E poiché tutto questo non è umanamente facile, anzi a volte sembra impossibile, sarà necessario puntare lo sguardo in alto e chiedere al Risorto quell'aiuto che non può farci mancare.

Così, guardando alle "cose di lassù" per viverle sulla terra, potremo portare il regno dei cieli in quell'ambito piccolo o grande che il Signore ci ha affidato.

 

(stralci da un commento di Chiara Lubich)

 

 

 

 

Franco, Gianluca, Marco e Francesco sono quattro giovani di Bari uniti dalla passione per la musica. Con la loro band “Genponti" cercano di comunicare  ad altri giovani la vita che nasce dal Vangelo vissuto. Ogni canzone è un ponte con la vita di ogni giorno.

Ci racconta Francesco.

"Mi è capitato di esser aggredito da tre ragazzini armati di coltello. Volevano derubarmi. In quel momento mi sono ricordato di una nostra canzone “lo vorrei", che esprime la volontà di far proprie le speranze e le attese più profonde dell'altro. Ho provato ad applicarla a quella situazione così pericolosa. Ho pensato che quei ladruncoli più che di soldi andavano in cerca di un po' di amore. Così gli ho detto che oltre alle poche lire che avevo, avrei offerto loro una birra. Siamo andati al bar, li ho ascoltati. Ci siamo lasciati da amici e non hanno preteso più i soldi".

 

Da Città Nuova n. 2 - 2001