1 aprile 2001 – 5ª di Quaresima

Is 43,16-21 / Fil 3,8-14 / Gv 8,1-11

 

VA’, E NON PECCARE PIÙ !

Gv 8,11

 

Questo brano del Vangelo di Giovanni è inserito nella lotta che si scatena tra la luce che Gesù è venuto a donarci e le tenebre degli uomini offuscati dal peccato (Cap.7-10).

La notte per gli uomini è il tempo del peccato, mentre per Gesù è il momento più prezioso nel quale salire sul monte per cercare nel silenzio e nella preghiera la luce del Padre suo: così Egli può cogliere il battito del cuore di Dio e ascoltare la Voce che gli dona la vera sapienza. Per questo poi chi lo ascolta con cuore puro esulta di gioia per le sue parole e sente che finalmente la sete di ricerca della verità viene appagata.

Davanti a Gesù, volto luminoso del Padre, viene smascherata l’ipocrisia dei falsi giustizieri. Capaci solo di dare la morte, sono costretti a deporre le loro armi, per iniziare un cammino di conversione.

L’incontro con Gesù segna la svolta decisiva per l’umanità che, alla luce del suo amore, si riconosce peccatrice: davanti a Lui noi riusciamo a deporre il nostro peccato per far posto al suo Spirito che ci dona nuova e vera vita. Così viene attuata la trasformazione divina: le tenebre diventano luce, il peccato diviene occasione di grazia.

Va’, e non peccare più. Grazie, Signore Gesù, dammi d’amare come ami Tu.

Mariano C. L.

 

Un giorno, un collega mi parla di una ragazza introdotta nella prostituzione e già iniziata alla droga. Con il desiderio di far qualcosa per questa ragazza sconosciuta, ne parlo ai miei amici. Vediamo insieme alcune possibilità e, nello spazio di pochi giorni, troviamo una soluzione pienamente accettata dalla ragazza. Ma io non sono soddisfatto. Mi pare troppo poco togliere una persona dalla corruzione e liberarla dalla droga; so per esperienza quale festa esplode in noi se ci riconosciamo peccatori e siamo pronti a convertirci. Gesù, uomo Dio, è morto per ciascuno di noi. Quella ragazza, al pari di  me, vale la sua morte! Non mi arrendo. La incontro più volte, mi mostro amico e padre finché, in un dialogo profondo, posso parlarle del Vangelo.

Ed è successo per questa persona del XX secolo quello che succedeva ai tempi di Gesù. Il sacerdote ha pronunciato le sue stesse parole: “Molto ti è perdonato... vai in pace”.

M. L.