28
novembre 2004 - 1a AVVENTO
Is
2,1-5 / Rm 13,11-14 / Mt 24,37-44
Indossiamo le armi della
luce
(Rm 13,12)
... Non basta “spogliarsi”
del male, occorre “indossare le armi
della luce”, ossia, come spiega Paolo più avanti, “rivestirsi del Signore Gesù Cristo”, lasciando che sia lui a vivere in noi.
Questa Parola è un invito alla conversione, a
passare continuamente dal mondo delle tenebre a quello della luce. Ripetiamo
allora il nostro no a Satana e a tutte le sue lusinghe, e ridiciamo il nostro sì a Dio, così come l’abbiamo
pronunciato il giorno del battesimo.
Non dovremo compiere grandi azioni. Basta che ognuna
di quelle che già facciamo sia suggerita e animata dall’amore vero.
Concorreremo così a irradiare attorno a noi una cultura della luce, del positivo, delle
beatitudini. Sarà costruire il
Paradiso fin da questa terra, per possederlo eternamente in Cielo. Sì,
perché il Paradiso è una realtà, ce l’ha promesso Gesù, ed è come una casa, che
si costruisce di qua per poi abitarla di là. E sarà il suo dono: gioia piena,
armonia, bellezza, danza, felicità senza fine, perché il Paradiso è l’amore.
Mary del Perù,
madre di tre figlie in tenera età, quando incontra Dio e conosce la sua Parola,
trova la luce; viene coinvolta totalmente e la sua vita ha una svolta radicale.
Poco tempo
dopo le viene diagnosticata una malattia grave. Ricoverata in ospedale scopre
di avere poco più di un mese di vita. La confidenza nuova con Gesù, che ora
sperimenta, le dà la forza di una preghiera, gli chiede cinque anni di tempo
per consolidare la sua conversione e poter cambiare la vita anche attorno a
lei. Inspiegabilmente per i medici, la sua salute migliora e Mary viene dimessa
dall’ospedale. Ritorna a casa, si prepara con il suo compagno alle nozze, che
celebra in Chiesa, e chiede il battesimo per le figlie.
A distanza di
cinque anni, il male si riacutizza all’improvviso, e nel breve volgere di due
settimane si conclude la sua vita terrena. Prima di morire, riesce a disporre
ogni più piccola cosa nei riguardi delle figlie e a trasmettere speranza al suo
sposo. “Adesso vado dal Padre che mi aspetta. Tutto è stato meraviglioso, Lui
mi ha dato i cinque anni più belli della mia vita, da quando l’ho conosciuto
nella Sua Parola che dà la Vita!”.