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marzo 2006 - 4a di Quaresima
2Cr 36,14-16.19-23 / Ef 2,4-10 / Gv 3,14-21
Chi opera la verità viene alla luce
(Gv 3,21)
“Operare” la verità? La
verità si apprende, si dice… Per Gesù la verità si
“fa”. Ci sorprende sempre Gesù.
Rimase sorpreso anche
Nicodemo, un rabbino membro del Sinedrio. Andato da Gesù per interrogarlo su come entrare nel Regno di Dio, si sentì rispondere che
avrebbe dovuto rinascere, ossia accogliere la vita nuova che Gesù era
venuto a portare, lasciarsi trasformare interiormente fino a diventare figlio
di Dio ed entrare così nel suo stesso mondo. La salvezza più
che una conquista umana è un dono dall’Alto. Nicodemo, andato da Gesù di
notte, nelle tenebre, ne esce illuminato.
Questa Parola è un
invito ad agire in conformità con la verità, in coerenza con il Vangelo. Se in
Gesù, come appare chiaramente nell’intenso discorso rivolto a Nicodemo, luce,
vita e amore operante coincidono, non altrimenti
potrà essere per quanti lo accolgono e diventano, in lui, figli di Dio.
La coerenza di vita
è eloquente più di ogni discorso. I figli domandano
coerenza ai genitori: li vogliono uniti, intenti a consolidare l’armonia
familiare. I cittadini aspettano coerenza dai politici che hanno eletto: che
siano fedeli al programma concordato, che si dedichino al bene comune, che siano onesti nell’amministrare le risorse finanziarie. Gli
studenti chiedono coerenza agli insegnanti nel loro impegno didattico ed educativo. Onestà, trasparenza, competenza sono esigite dai commercianti,
dagli operai, dai professionisti…
La società si costruisce anche attraverso la testimonianza
della consonanza tra i propri ideali e le scelte concrete di ogni
giorno.
TESTIMONI
È
l’esperienza di uomini come Nelson Mandela,
che ha saputo mantenere fede al suo impegno per l’uguaglianza pagato con lunghi
anni bui di carcere e poi venuto alla ribalta nella guida del suo Paese; come Martin Luther King,
che ha pagato con la vita la sua coerenza.
È anche
l’esperienza di tanti uomini e donne sconosciuti, ma non meno autentici nelle
loro scelte. È stato così, ad esempio, per l’imprenditore di una
azienda a cui viene richiesta la tangente in cambio di nuove forniture.
Non viene meno ai suoi principi. È una decisione sofferta ma
ferma la sua, nella consapevolezza che, mantenendo fede alla sua onestà,
avrebbe rischiato di perdere una grossa parte del suo fatturato. In effetti il grande magazzino che ne distribuisce i
prodotti ritira gli ordini, portando l’impresa sull’orlo del fallimento. Dopo
qualche mese, però, il magazzino è costretto a tornare sui suoi passi: i
clienti protestano perché non trovano più i prodotti di quella
impresa sugli scaffali. La coerenza di vita è stata riconosciuta.