26 febbraio 2006 - 8a domunica t. ord.
Os 2,16-17.21-22 / 2Cor
3,1b-6 / Mc 2,18-22
Vino nuovo in otri nuovi!
(Mc 2,22)
La Legge, che doveva essere espressione dell’Alleanza, non era in
grado di contenere la Vita nuova che Gesù stava per offrire agli uomini.
Quindi Gesù non poteva portare il vino nuovo senza “costruire” un otre nuovo
capace di contenerlo. È per questo che, mentre annuncia la salvezza per tutti
coloro che incontra, forma anche un piccolo gruppo di persone che fosse in più
stretta comunione con lui. Gli Apostoli e i discepoli lo seguono, vivono con
lui osservando le sue parole.
“Dove due o più sono uniti nel mio nome io sono in mezzo a
loro”: solo vivendo il Comandamento
nuovo dell’amore scambievole, sarebbero stati il nuovo Tempio dove Dio
abita stabilmente. L’otre nuovo doveva contenere Dio stesso!
Tuttavia anche ogni singolo cristiano è chiamato ad essere otre
nuovo che “contiene” e manifesta il Signore, attraverso i sacramenti della
riconciliazione e dell’Eucaristia, con l’ascolto attento e costante della sua
Parola, con l’amore fraterno sempre rinnovato.
DIVERSITA’
Una sera Tony disse una battuta che mi
spalancò una voragine: non mi ero accorta che avesse dentro tante
incomprensioni e persino rancore. Pensavo: “Come, lui ha tutto questo dentro e
non me lo dice?”. Ero delusa: ciò che mi era sempre piaciuto di lui era la
trasparenza, invece questa volta...
Nel frattempo c’era Natale e siamo andati
per dieci giorni a casa dei suoi. L’idea mi pesava, perché avevamo molto più
bisogno di stare insieme da soli. Per ricominciare bisognava a tutti i costi
ricavarci del tempo per noi. Il giorno di Natale abbiamo chiesto ai suoceri di
tenerci i bambini e siamo usciti. Avevo un po’ paura di ciò che sarebbe potuto
venir fuori. Siamo andati in un locale carino, abbiamo bevuto qualcosa e poi,
prima uno e poi l’altro, ci siamo aperti in una confidenza profonda e totale,
come non capitava da un po’. Ognuno ha cercato di dimenticare il proprio punto
di vista, per conoscerci a fondo.
Ci siamo capiti. E riscelti, riscoprendoci
sì diversi, ma di quella diversità che ci aveva fatto innamorare.
G.P., Italia