25 dicembre 2005 - NATALE DEL SIGNORE

Is 52,7-10 / Eb 1,1-6 / Gv 1,1-18

 

Pace in terra agli uomini che egli ama

(Lc 2,14)

 

È la festa che ha tutto il sapore di «novità”: ed ecco il nostro stupore di fronte a quel Bambino-Dio, alla Vergine-Madre, ed al Custode premuroso del Mistero. La vita irrompe nel nostro mondo vecchio e violento ed è impossibile fermarla proprio perché è racchiusa nelle fragilissime membra di un bimbo: sì, perché nulla è più forte dell’Amore, ed è una Donna che schiaccerà e sconfiggerà la potenza del male.

Dio stesso, fonte della vita e dell’amore, in quel Bambino raggiunse «ogni uomo che viene in questo mondo», e così il Divino e l’umano diventano inseparabili, per sempre. Per questo infatti l’Angelo a Betlemme annuncia «una grande gioia per tutto il popolo»!

Tutti chiamati ad essere e vivere come figli e da fratelli, perché il Padre riscontri nei nostri volti sempre più i lineamenti del Figlio, vivo, presente in mezzo a noi.