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febbraio 2007 - 1a QUARESIMA
Dt 26,4-10 / Rm
10,8-13 / Lc 4,1-13
Non di solo pane vivrà
l’uomo
(Lc 4,4)
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Il
carnevale è una delle stagioni della vita. Rappresenta la filosofia più
popolare del senso dell’esistere: Mangia, bevi, godi ogni piacere, dimentica e
fai sempre festa: “di doman
non v’è certezza”.
Quando
poi la sazietà diventa nausea, l’evasione una noiosa
ripetizione, una implacabile confusione, scatta la stagione delle ceneri,
del cammino nel deserto.
Gesù
ha vissuto anche per noi questa esperienza. Guidato
dallo Spirito di Dio è condotto nell’aridità del deserto, a digiuno tra le
asprezze del vivere. La gola del frutto proibito diventa struggente. Tentazione
era stata l’abbondanza miracolosa di pane e il lasciarsi proclamare re,
l’assenza di cibo è tentazione di trasformare le
pietre in pane. Nello Spirito ritrova il gusto del suo vero cibo: “Fare
la volontà di Colui che l’ha mandato”.
Volontà
che anche noi ritroviamo nella Parola di Dio: ama il prossimo tuo come te
stesso, amatevi a vicenda…
Se ancora non abbiamo provato, possiamo
cominciare in questa Quaresima a riempire la nostra dispensa della Parola di
vita. Nutrirci fino a poter fare dono agli altri della
esperienza di Dio attraverso la Parola, comunicarne i frutti di
pace, di conversione, di gioia perché anche i nostri fratelli riuniti nel nome
di Gesù capiscano che l’uomo non può vivere solo di pane; sentiranno nel gusto
del necessario alimento, la dolcezza dell’amore di Dio e il cibo essenziale
della sua Parola.
Giorni fa eravamo stretti dal bisogno di
una grossa somma di denaro per saldare un debito. Quella mattina un cliente è
passato dal nostro negozio di auto usate con
l’intenzione di comperarne una per un importo che era esattamente quello di cui
avevamo bisogno.
Dopo aver concluso
le trattative, lui ci ha fatto una proposta non secondo il nostro modo di fare:
voleva che applicassimo sulla macchina un adesivo con la marca “Yamaha”. Non me lo sarei mai aspettato da lui, anche se
questa è prassi comune nel nostro mercato. Avevo solo nel cuore la Parola: “Non
di solo pane vive l’uomo...”.
Per un attimo, sgomenta, ho pensato che
avremmo potuto perdere questo grosso affare, ma dopo essermi confrontata con
mio marito, è stato chiaro che non potevamo cedere e tradire le nostre
coscienze come cristiani.
Quel cliente ci ha guardati
sorpreso, e saputo che eravamo cattolici, si è rasserenato: “Oggi - ha detto -
ho visto cos’è avere fede. Non preoccupatevi, comprerò
da voi”. E ci ha pagato, aggiungendo: “Grazie, perché
ho imparato qualcosa di molto importante. Ero anch’io un buon cristiano, ma
vedendo come fanno gli altri nel loro commercio, mi sono lasciato prendere
dalla tentazione. Da ora in poi non lo farò più”.
A. G., Nigeria