23 ottobre 2005 - 30a domenica t. ord.

Es 22,21-27 / 1 Ts 1,5c-10 / Mt 22,34-40

 

Amerai il prossimo tuo come te stesso

(Mt 22,39)

 

Gesù, in un dibattito serrato con i teologi del suo tempo, riassume nell’amare Dio con tutto il cuore, l’anima e la mente e nell’amare il prossimo come se stessi, il più grande e il primo dei comandamenti. Che semplificazione! L’uomo trova in questo duplice amore la sua unità, il senso della vita, lo stile di fondo che dà valore d’eternità ad ogni piccola azione.

Ma, se l’amore è nel nostro DNA e quindi tutti possiamo amare, e anche vero che bisogna imparare ad amare. Imparare l’arte di amare è il compito più importante ed entusiasmante della vita. Iniziamo ad allenarci mettendo in pratica quel «come te stesso». San Francesco di Sales diceva così: «Mettetevi sempre al posto del vostro prossimo e mettete il prossimo al vostro posto, così giudicherete bene. Comprando, immaginate di essere chi vende e vendendo d’essere chi compra: così comprerete e venderete equamente».

 

Qualche tempo fa, dovendo partire per un viaggio all’estero, era necessario per me avere il passaporto. Così, sono andata a fare tutti i documenti necessari insieme alla mia mamma. Ero felice per la partenza e avrei voluto fare tutto bene e in fretta. La mia mamma però, non avendo avuto la possibilità di studiare, non sa leggere e non sapeva quindi come dovevamo comportarci e quali fossero i fogli da riempire. All’inizio ho provato un grande dolore e continuavo a chiedermi perché la mia mamma non fosse uguale alle altre. Dentro, però, ho trovato la risposta. La certezza che Dio è amore mi ha fatto capire che dovevo essere felice perché lei è la mamma che Dio ha pensato per me e mi ha donato.

Ricordare che il Vangelo ci suggerisce di «amare l’altro come vorremmo essere amati noi», mi ha dato la forza di capovolgere il mio atteggiamento e di non arrendermi. Ho cercato invece di capire che cosa avrei voluto io se fossi stata al suo posto e mi sono messa in moto: in fondo anche io ero come lei, non sapevo cosa dovevamo fare. Da un ufficio all’altro allora sono andata a fare domande, ho chiesto aiuto. Lei si è sentita amata e, insieme, in poco tempo, abbiamo risolto tutto uscendo felici e con il passaporto in mano!

Cristiane, Brasile