23 giugno 2002 – 12ª domenica t. o.

Ger 20,10-13 / Rm 5,12-15 / Mt 10,26-33

 

QUELLO CHE ASCOLTATE PREDICATELO SUI TETTI

Mt 10,27

 

Gesù qui fa riferimento alle realtà che in tanti momenti trascorsi insieme aveva comunicato agli apostoli e vuole che questi tesori di sapienza non siano tenuti nascosti o rinchiusi in una cerchia ristretta, ma siano portati in piena luce e partecipati a tutti. Da queste parole traspare l’importanza e l’urgenza che Gesù dà all’annuncio del Vangelo: bisogna far presto, perchè questa Parola può dare la vita al mondo; bisogna trasmetterla a tutti indistintamente, senza discriminazione di gruppi, di categorie, di classi sociali, di razze o di culture; con la stessa fiducia e larghezza di cuore che Gesù ha avuto verso di loro.

Anche oggi ogni vero seguace di Gesù è tutto animato da spirito missionario. Si sente avvolto dall’amore personale del Padre (“che conta persino tutti i capelli del capo”). È dominato dal coraggio che viene da Dio presente (per tre volte Gesù ripete “non temete”, “non abbiate paura”). È spinto dalla determinazione di portare agli uomini il bene più grande. Tutto questo in mezzo a incomprensioni, ostacoli, insuccessi, persecuzioni. Diceva Charles de Foucauld: “La più bella testimonianza che noi possiamo rendere al Signore, è quella di non aver mai paura di nulla”.

F. C e L. C.

 

S. Giovanni Crisostomo, patriarca di Costantinopoli, che l’imperatrice Eudossia mandò a morire in esilio sul Mar Nero perchè aveva rimproverato la condotta immorale della corte, prima di partire per l’esilio ha appena il tempo di salutare il suo popolo con queste parole:

«Molte minacciose tempeste ci sovrastano, ma non abbiamo paura di essere sommersi, perché siamo fondati sulla roccia... Cosa dovrei temere? La confisca dei beni? Non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portare via. Disprezzo le potenze di questo mondo e i suoi beni mi fanno ridere. Non temo la povertà, non bramo le ricchezze; non temo la morte, né desidero vivere, se non per il vostro bene... Non senti il Signore che dice: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro”? E non sarà presente là dove si trova un popolo così numeroso, unito dai vincoli della carità? Mi appoggio forse sulle mie forze? No, perché ho il suo pegno, ho con me la sua parola: questo è il mio bastone, la mia sicurezza, il mio porto tranquillo. Anche se tutto il mondo è sconvolto, ho tra le mani la sua Parola... Essa è la mia sicurezza e la mia difesa. Egli dice: “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. Cristo è con me, di chi avrò paura?... Ripeto sempre: Signore sia fatta la tua volontà...»