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aprile 2006 - 2a di Pasqua
At
4,32-35 / 1Gv 5,1-6 / Gv 20,19-31
Abbiamo visto il
Signore!
(Gv 20,25)
Così si rivolgono i
discepoli a Tommaso che non era presente all’apparizione di Gesù Risorto. Il
peccato che Gesù rimprovera a Tommaso è di non aver creduto alla testimonianza
della comunità.
Ma
come dare anche oggi visibilità al Risorto? Con il nostro amore
reciproco, fatto di condivisione, di aiuto, di
ascolto, di perdono, saremo in grado di essere quella chiesa-comunione, quel
corpo-famiglia che mostrerà al mondo la novità portata dalla Risurrezione.
Saremo così testimoni credibili e gioiosi della Pace, primo dono del
Risorto; testimoni
dello Spirito che rinnova i cuori e spazza via ogni paura; testimoni
della Speranza che il mondo sembra aver smarrito.
MOMENTI
PREZIOSI
Recentemente
ho avuto modo di assistere una mia vicina affetta da un male incurabile. Non ci
frequentavamo molto, ma quando si è ammalata mi ha cercata,
ha voluto che le stessi vicino, che l’aiutassi. Quasi tutti i giorni andavo da
lei, e lo facevo con rispetto e amore. Sentivo che Dio mi affidava un compito
grande: accompagnare questa persona da lui, aiutarla a fare il passo
serenamente. Sono stati momenti preziosi che mi mettevano davanti alla mia
coscienza; quando le parlavo era come se parlassi anche a me, e la mia vita
faceva una sterzata verso i valori che non passano.
In
questo mio andare da lei era coinvolta l’intera mia famiglia; tutti si interessavano, pregavano, per tutti era un invito a
mettere a fuoco l’essenziale. Al suo funerale mi è stato chiesto dai famigliari
di darle l’ultimo saluto a nome di tutti. Dapprima
sono stata sorpresa ed un po’ a disagio, poi ho accettato volentieri: con lei
c’era stato un legame forte d’anima, di verità e di grande intensità che rimane
anche dopo la morte.
L. C., Italia