23 aprile 2006 - 2a di Pasqua

At 4,32-35 / 1Gv 5,1-6 / Gv 20,19-31

 

Abbiamo visto il Signore!

(Gv 20,25)

 

Così si rivolgono i discepoli a Tommaso che non era presente all’apparizione di Gesù Risorto. Il peccato che Gesù rimprovera a Tommaso è di non aver creduto alla testimonianza della comunità.

Ma come dare anche oggi visibilità al Risorto? Con il nostro amore reciproco, fatto di condivisione, di aiuto, di ascolto, di perdono, saremo in grado di essere quella chiesa-comunione, quel corpo-famiglia che mostrerà al mondo la novità portata dalla Risurrezione. Saremo così testimoni credibili e gioiosi della Pace, primo dono del Risorto;  testimoni dello Spirito che rinnova i cuori e spazza via ogni paura; testimoni della Speranza che il mondo sembra aver smarrito.

 

MOMENTI PREZIOSI

Recentemente ho avuto modo di assistere una mia vicina affetta da un male incurabile. Non ci frequentavamo molto, ma quando si è ammalata mi ha cercata, ha voluto che le stessi vicino, che l’aiutassi. Quasi tutti i giorni andavo da lei, e lo facevo con rispetto e amore. Sentivo che Dio mi affidava un compito grande: accompagnare questa persona da lui, aiutarla a fare il passo serenamente. Sono stati momenti preziosi che mi mettevano davanti alla mia coscienza; quando le parlavo era come se parlassi anche a me, e la mia vita faceva una sterzata verso i valori che  non passano.

In questo mio andare da lei era coinvolta l’intera mia famiglia; tutti si interessavano, pregavano, per tutti era un invito a mettere a fuoco l’essenziale. Al suo funerale mi è stato chiesto dai famigliari di darle l’ultimo saluto a nome di tutti. Dapprima sono stata sorpresa ed un po’ a disagio, poi ho accettato volentieri: con lei c’era stato un legame forte d’anima, di verità e di grande intensità che rimane anche dopo la morte.

L. C., Italia