22/12/2002 – 4a AVVENTO

2 Sam 7,1-5.8-12.14.16 / Rm 16,25-27 / Lc 1,26-38

 

Eccomi, avvenga di me quello che hai detto  (Lc 1,38)

 

Nella tradizione orientale esiste una celebre icona della Vergine Odighitria, che significa Colei che ci indica la strada. Oggi, a pochi giorni dal Natale, la Chiesa ci presenta Maria come la Via per accogliere il Figlio di Dio che viene a noi con le sembianze di un Bambino.

Dio aveva preparato Maria e l’aveva resa piena di grazia, perché fosse la Casa predetta dal profeta a Davide già nel Primo Testamento. Ora, giunta la pienezza dei tempi, Dio le manda l’angelo Gabriele per rivelarle il mistero taciuto per secoli, come dice san Paolo e per chiedere a Lei il suo consenso. Dio creatore non impone, ma chiede,  perché Maria dia liberamente il suo consenso. Possiamo immaginare quest’evento come è descritto da san Bernardo, che si rivolge a Maria: “L’angelo aspetta la tua risposta, Maria; tutta l’umanità è in attesa. Pronunzia, Signore, la parola che cieli e terra aspettano!”. 

E Maria acconsente: “Eccomi… avvenga di me quello che hai detto”. In quell’istante lo Spirito Santo scende su Maria, che diventa la Madre di Dio. Con l’assenso di Maria, Dio diventa uomo! E si realizza il progetto di Dio sull’umanità con la venuta del Salvatore.

Anche su di noi Dio ha un progetto di amore. Dalla nostra risposta dipende la nostra salvezza e quella di tanti. Dio vuole incarnarsi in noi. Ma ha bisogno di persone che si affidino a Lui e alla sua Parola. Il Natale è la grande occasione per accogliere Cristo presente nella sua Parola, per portarlo nelle famiglie, nelle fabbriche, nelle scuole, nei più vari ambienti, in mezzo a tutti.

 «Di fronte ad ogni volontà di Dio dolorosa, gioiosa, indifferente, possiamo ripetere: “avvenga di me quello che hai detto”, oppure, come ci ha insegnato Gesù nel Padre nostro: “sia fatta la tua volontà”. Diciamolo prima di ogni nostra azione: avvenga, sia fatta. E compiremo attimo dopo attimo, tassello per tassello, il meraviglioso, unico e irrepetibile mosaico della nostra vita che il Signore da sempre ha pensato per ciascuno di noi» (C. Lubich).

In questi giorni in ogni parrocchia poi si fanno proposte collegate con la carità. Accoglierle è un modo per accogliere Gesù che vuole venire a noi per darci il suo amore. E portare la gioia a tanti fratelli.

                                                               G. R.

 

Speciale è stata la festa che i nostri figli hanno preparato per i bambini del campo profughi. Dei 16 bambini del campo la maggioranza era musulmana perciò, prima di cominciare le scene di Natale, abbiamo chiesto a una mamma musulmana se si poteva fare anche questa rappresentazione. Nahid ha detto che è molto importante per i bambini musulmani sapere che Gesù è venuto a portare l’amore: “È bello conoscere Gesù per imparare ad avere l’atteggiamento giusto di fronte ai cristiani, dato che siamo in un paese cristiano”.

È stata una festa d’incanto. L’assistente sociale del campo era molto meravigliata nel vedere questi ragazzi, di solito così turbolenti, incantati davanti alla scena del Natale. Non li aveva mai visti così buoni.

                                               C. S., Olanda