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novembre 2005 - CRISTO RE
Ez 34,11-12.15-17 / 1 Cor 15,20-26.28 / Mt 25,31-46
Ciò che
avete fatto al più piccolo, l’avete fatto a me
(Mt 25,40)
Il quadro è solenne e maestoso come si trattasse di
regnanti di questo mondo; è il giudizio
universale. Il messaggio però è forse il più semplice del Vangelo; di certo
è così pratico che siamo tentati di trascurarlo e darlo quasi per scontato.
Spesso non sappiamo come «entrare»
nel Vangelo. «L’avete fatto a me» è
una delle «porte» per cominciare. Se vogliamo entrarvi però è bene non farlo da
soli; potremmo rischiare di fallire perché ci mancherebbero la costanza e gli
occhi della fede per vedere Gesù là dove non te lo aspetti. È bene accordarsi con qualcuno per cominciare
a vivere questa frase e poi raccontarsi fatti semplici in cui si è cercato di
ricordare e vivere questa parola di
Gesù. E il Vangelo ci sembrerà una scoperta esaltante. Così è cominciata
«l’avventura» evangelica di tanti cristiani e santi.
Non era facile trovare un rapporto con questi
vecchietti abbandonati in un ospizio. Non mostravano alcun interesse a stare
con noi. Noi pensavamo di farli contenti con le nostre visite, con le nostre
canzoni, invece niente. Non ci siamo lasciati abbattere. Abbiamo continuato ad
andare a trovarli.
Un giorno abbiamo portato una grande torta e li
abbiamo accompagnati in terrazza per mangiarla fuori, poi di nuovo canzoni, ma
canzoni della loro epoca. Il successo è stato davvero sorprendente. Parlavano
tantissimo, raccontavano delle loro famiglie, ci promettevano di pregare per
noi...
Avendo saputo che il personale la domenica riposava,
abbiamo chiesto alla superiora se potevamo fare noi le pulizie. La risposta è
stata positiva. Alle otto in punto dovevamo presentarci fornite di scopa,
detergenti, disinfettanti, secchielli, ecc. Arrivate lì, la suora ci spiegava
il da farsi: lavare le lenzuola, pulire i bagni e le stanze e quando le signore
si svegliavano aiutarle a fare il bagno. Ci siamo messe d’accordo di fare
veramente tutto nel migliore dei modi.
Chi lavava le lenzuola ce la metteva tutta per farle
diventare splendide, chi aiutava per il bagno cercava di farlo con la tenerezza
che si ha verso i bambini. Le nostre nonnine erano contente, e anche chi
normalmente non vuole farsi la doccia, quella domenica l’ha fatta volentieri.
G. M. U., Panama