20 agosto 2006 - 20a domenica t. ord.

Pro 9,1-6 / Ef 5,15-20 / Gv 6,51-58

 

Colui che mangia di me vivrà per me

(Gv 6,57)

 

Una storia ebraica narra di un rabbino saggio e timorato di Dio che, una sera, dopo una giornata passata a consultare i libri delle antiche profezie, decise di uscire per la strada a fare una passeggiata distensiva. Mentre camminava lentamente per una strada isolata, incontro un guardiano che camminava avanti e indietro, con passi lunghi e decisi, davanti alla cancellata di un ricco podere. “Per chi cammini tu?”, chiese il rabbino incuriosito. Il guardiano disse il nome del suo padrone. Poi, subito dopo, chiese al rabbino: “E tu, per chi cammini?”. Questa domanda, conclude la storia, si conficcò nel cuore del rabbino.

E tu, per chi cammini? E io per chi cammino? Per chi sono tutti i passi e gli affanni di questa giornata? Per chi vivo?Colui che mangia di me vivrà per me”, ci dice Gesù. Vivere per Lui. Gesù, che conosce il cuore dell’uomo, sa che è un cuore assetato di Infinito; è un cuore fatto per Ideali grandi. Per questo ci fa dono di se stesso, perché possiamo vivere per Lui e come Lui. È dalla comunione con Lui che nasce la vita nuova, una vita donata: a Dio e ai fratelli che Dio mi mette accanto.