Io sono la via, la verità e la vita (Gv 14,6)

 

Queste sono le parole proposte quest’anno alla riflessione dei cristiani nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si celebra dal 18 al 25 gennaio.

Esse sono una sintesi della identità e della missione di Gesù. Gesù è la via essendo per noi la verità. “Io sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità” (Gv 18,37). Ma Gesù è la via anche essendo per noi vita. “Io sono venuto perchè abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10).

Ma quale via ha intrapreso Gesù, quale verità ha rivelato, quale vita ha comunicato? Si può dire che la via percorsa da Gesù ha un solo nome: amore. E che noi, per seguirlo, dobbiamo camminare per questa via: la via dell’amore.

Ma l’amore che Gesù ha vissuto e portato è un amore speciale, unico. Non è filantropia, né semplicemente solidarietà o benevolenza; neanche pura amicizia o affetto; e non è nemmeno solo non-violenza. È qualcosa di eccezionale, di divino: è l’amore stesso che arde in Dio. Amore divino, acceso in noi col battesimo e alimentato con gli altri sacramenti; dono di Dio, che domanda però tutta la nostra corrispondenza.

Dobbiamo far fruttare questo amore. In che modo? Amando. Amando, seguiremo Gesù-Via e saremo, come Lui, vita per tanti nostri fratelli e sorelle.

E saremo più veri e più convincenti se questo comandamento dell’amore che Gesù ci ha dato lo vivremo insieme.

Nonostante non ci sia ancora la piena unità fra noi seguaci di Gesù, possiamo dimostrare con la vita l’amore reciproco. Con ciò abbiamo la possibilità di vedere verificarsi una promessa di Gesù: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome - che alcuni Padri della Chiesa interpretano nel mio amore - io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).

Questo dono della presenza di Gesù lo possiamo già godere anche fra un cattolico ed un anglicano, fra una ortodossa e una metodista, fra un valdese ed un armeno. Gesù in mezzo ai suoi! E sarà Egli a dire al mondo che non lo conosce: “Io sono la via, la verità e la vita”.

E poiché l’unità dei cristiani è un dono, facciamo calcolo della preghiera fatta insieme, perchè Gesù ha detto: “Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà” (Mt 18,19).

 

stralci da una commento di Chiara Lubich

Un giorno sono stato in ospedale per un piccolo intervento e ho letto un libro che la mia fidanzata mi aveva dato. Erano fatti di Vangelo vissuto, bellissimi, ma, dicevo tra me, è impossibile vivere davvero così!

Poi lei mi ha fatto conoscere qualcuna di queste persone e, parlando con loro, ho capito e ho visto che invece si poteva. Da lì si aprì per noi una nuova vita. Ci siamo sposati per fare una famiglia aperta verso gli altri. Prima io non ero religioso. poi abbiamo cominciato a frequentare la chiesa di Anna che è cattolica; io sono della chiesa evangelica. Cominciammo a riflettere su questa cosa. Sentivo che dovevo amare la mia chiesa e cercare di portare lì la mia testimonianza. Così ho fatto. Ho allacciato dei bei rapporti ed ora faccio parte del consiglio parrocchiale. Vogliamo mostrare ai nostri figli e a tutti, con la vita, la bellezza del cristianesimo. Vorremmo che la nostra famiglia fosse davvero un seme di unità.