14 gennaio 2001 – 2a domenica t.o.

Is 62,1-5 / 1 Cor 12,4-11 / Gv 2,1-12

 

Fate quello che Egli vi dirà (Gv 2,5)

 

A Cana si manifesta il primo dei sette segni che il Vangelo di Giovanni descrive.

Segno è il termine con cui il quarto evangelista definisce i miracoli di Gesù, i quali indicano sempre realtà ed eventi assai più grandi.

Durante il banchetto nuziale succede un incidente: “La madre disse a Gesù: non hanno più vino. Ed Egli rispose: che ho a che fare con te, donna? Non è ancora giunta la mia ora! La madre dice ai servi: fate quello che egli vi dirà”.

A questo punto ecco davanti agli occhi stupiti di tutti il grande segno: sei giare di pietra di circa 100 litri di acqua si trasformano in un vino prelibato.

Il segno vuole esprimere che è arrivato il vino buono, Gesù, l’uomo nuovo. E Maria, la nuova Eva, piena di fiducia che qualcosa sarebbe accaduto per quella umanità, ne avvia la missione ed indica a tutti il segreto per partecipare a questo banchetto di vita e di festa: “Fate quello che Egli vi dirà”. Quando facciamo quello che Egli ci dice, prolunghiamo la sua presenza, la sua incarnazione in noi e nel mondo. Il segno di Canaan diventa realtà.

Luciano M.

 

Oggi volevo vivere la Parola di Dio e perciò ho cercato di amare tutti:

- desideravo guardare la partita alla televisione, ma, ricordandomi che devo mettere Dio al primo posto, ho rinunciato e sono stato felicissimo di andare invece al catechismo.

- Ho detto a mia sorella di non apparecchiare la tavola, perchè volevo essere io a fare un favore alla mamma.

- Ho riempito d’acqua gli evaporatori per evitare che lo dovesse fare papà.

- Sentendomi felice nell’aiutare gli altri, ho anche stirato.

In tutte queste esperienze ho sperimentato la gioia che si prova quando si fa quello che ci dice Gesù.

Riccardo, 11 anni