25 dicembre 2000 – NATALE DEL SIGNORE

Is 52,7-10 / Eb 1,1-6 / Gv 1,1-18

 

Si è manifestato l’amore di Dio per noi (Tt 3,4)

 

“I pastori se ne tornarono glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto”.

Da quel momento è iniziato il canto a più voci che celebra l’amore di Dio manifestatosi agli uomini, canto iniziato da Maria ed Elisabetta, continuato da Zaccaria e dal profeta Simeone, prolungato dalle folle che, vedendo Gesù operare prodigi, esclamavano: “Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo”. E la manifestazione dell’amore di Dio ha toccato il culmine sulla croce, davanti alla quale il Centurione romano esclama: “Veramente costui era il Figlio di Dio!”.

Lo stupore davanti all’amore di Dio riversato sulla terra si moltiplica di giorno in giorno, mentre sembra esserci come una congiura per nasconderlo o ignorarlo.

In realtà non finiremmo mai di elencare i segni dell’amore divino manifestatosi tra gli uomini. Basterebbe ricordare la Giornata mondiale della gioventù, davanti alla quale sono rimasti stupiti e increduli tutti coloro che pensavano non esistessero più la fede ed i valori cristiani nei giovani! Basterebbe elencare i gruppi di volontariato, i lebbrosari, i missionari e le migliaia di martiri del nostro secolo. Basterebbe visitare le piccole città sparse per il mondo dove la legge dell’amore regola i rapporti tra le persone e il Vangelo risplende vissuto: come la Città del sorriso in India, Nomadelfia (GR) e Loppiano (FI) in Italia, Fontem nel Camerum ecc., città dove accorrono numerosissime persone, ritornando con la percezione vivissima di avere incontrato Dio. Ricordiamo ancora comunità come Shalom presso Gerusalemme, dove si vive l’amore di Dio tra ebrei, cristiani e arabi, Taizé in Francia e Ottmaring in Germania, dove vivono insieme nell’amore cattolici e protestanti. Ricordiamo ancora in Brasile, l’isola che era chiamata Inferno ed ora è diventata Magnificat, perché il Vangelo è entrato e l’ha trasformata.

Veramente l’amore di Dio si è manifestato ed ha invaso tutta la terra e solo chi è cieco e non vuole uscire dalla sua tenebra non si accorge che, come dice oggi S. Giovanni, “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo... ma il mondo non la riconobbe”.

Dovremmo chiedere a Maria il cuore, ai pastori lo stupore, agli angeli la voce, per cantare ogni giorno l’amore di Dio manifestatosi in tutti coloro che gli hanno aperto il cuore.