19 maggio 2002 – PENTECOSTE

At 2,1-11 / 1 Cor 12,3-7.12-13 / Gv 20,19-23

 

RICEVETE LO SPIRITO SANTO

Gv 20,22

 

Gesù risorto inaugura la nuova creazione: come all’inizio il Creatore soffiò il proprio respiro su Adamo donandogli la vita, così Gesù, apparendo agli apostoli nel cenacolo, alitò su di loro lo Spirito Santo, che è l’Amore, sorgente della vita della Trinità.

Un’immagine degli antichi Padri della Chiesa ci raffigura Gesù come un vaso colmo di purissimo profumo: con la crocifissione esso è stato colpito e ridotto a pezzi, diffondendo il soave profumo a tutto l’universo. Prima della passione lo Spirito Santo era tutto dentro a Gesù, con la resurrezione avviene che dello Spirito è piena tutta la terra.

Prima di dire “Ricevete lo Spirito Santo”, Gesù mostrò le ferite della crocifissione: attraverso il cuore di Gesù aperto dalla lancia del soldato passa con sovrabbondanza da Dio a noi lo Spirito Santo, perché si viva come in cielo così in terra.

Già nel cenacolo ammiriamo i prodigi dello Spirito: cambiamento del timore in gioia, porte chiuse si spalancano alla missione sul mondo, possibilità di rimettere i peccati, di abbattere cioè tutti i muri che separano gli uomini da Dio e tra loro.

Come aprirci oggi alla potenza dello Spirito? Nella vigilia della Pentecoste del 1998, anno dedicato allo Spirito Santo in preparazione al Giubileo, ero in piazza S. Pietro all’incontro dei movimenti e delle nuove comunità ecclesiali con il Papa. Le sue parole hanno dato voce al significato dell’evento che si viveva: “Voi qui presenti siete la prova tangibile di questa effusione dello Spirito... Nel nostro mondo, spesso dominato da una cultura secolarizzata che fomenta e reclamizza modelli di vita senza Dio, la fede di tanti viene messa a dura prova e non di rado soffocata e spenta... Ed ecco, allora, i movimenti e le nuove comunità ecclesiali: essi sono la risposta, suscitata dallo Spirito Santo,  a questa drammatica sfida... Voi siete la risposta provvidenziale”.

Così alla domanda “come fare incontrare gli uomini e le donne oggi con Gesù?”, lo Spirito ha dato una soluzione.

Quando siamo uniti dall’amore, Gesù è presente; e dove c’è Lui, aleggia lo Spirito, che è pace, gioia, atmosfera divina. Chi incontra una comunità dove è presente Gesù, sboccia come un seme, trova l’acqua viva della sorgente, rinasce alla vita dello Spirito Santo.

D. P.

Una mattina, Mary, un’amica mia, mi telefona preoccupatissima: suo marito se ne vuole andare di casa! Mi supplica di correre da loro per parlargli. Mia figlia mi dice se sono matta: perché intromettermi negli affari degli altri? L’ascolto, ma non tentare di aiutare Mary mi sembra una falsa prudenza. Vado. Passo in una chiesa a pregare; so che non sarà facile. E infatti subito accuse, colpe, risentimenti... quanto dolore! Li ascolto; lui non vuole cedere, sembra indurito. Chiedo a Dio una parola che arrivi al suo cuore. Gli racconto l’esperienza con mia figlia, che più volte se ne era andata di casa, e come ho capito la forza del perdono, del veder l’altro come fosse nuovo. Cerco di mettergli in rilievo l’amore della moglie per lui e i momenti di prova e dolore che hanno vissuto insieme. Si guardano, e lui dice: “Beh, ho esagerato, scusami” e chiede alla moglie di aiutarlo a superare questa crisi. Cominciano a parlare per chiarire tutto, andiamo avanti per ore. Poi mi accompagnano insieme a casa. Li lascio sereni.

L. D. M., Colombia