18 settembre 2005 - 25a domenica t. ord.

Is 55,6-9 / Fil 1,20c-27a / Mt 20,1-16

Comportatevi da cittadini degni del Vangelo

(Fil 1,27)

 

Nel brano che ascoltiamo in questa domenica l’apostolo Paolo mette a confronto vita e morte alla luce di Cristo. Gesù è già l’intera vita terrena di Paolo; ma morire è entrare nella pienezza della comunione con Cristo. Pur sentendo viva l’attrazione verso la totale unione con Cristo in quanto Paolo è un uomo legato profondamente al suo Signore, questo legame non lo porta fuori dalla realtà, ma lo spinge all’annuncio del Vangelo perché la fede della giovane comunità di Filippi cresca. Per questo li esorta a vivere dentro la società secondo leggi e norme ispirate alla buona notizia del vangelo.

È bello e importante per noi questo insegnamento che ci suggerisce l’idea di un cammino. L’essere cristiani non è una conquista fatta una volta per sempre, ma è una strada che si costruisce percorrendola. Mi viene in mente uno dei tanti sentieri di montagna. Si inoltrava nei boschi, intimo, ombroso. Non avevo che da seguirlo. Ma ad un certo punto si è perso, mangiato dalla vegetazione. Ho pensato: solo i passi regolari degli uomini mantengono un sentiero, lo conservano aperto. Solo la fedeltà alla Parola, mantiene viva la nostra vita cristiana e anche noi ci comporteremo in maniera degna del Vangelo. I primi cristiani, raccontano gli Atti degli Apostoli, «erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli».