18 agosto 2002 – 20ª domenica t. o.

Is 56,1.6-7 / Rm 11,13-15.29-32 / Mt 15,21-28

 

GRANDE È LA TUA FEDE

Mt 15,28

 

Gesù sconfina tra i pagani. Egli non si muove un granché fuori dai confini di Israele. I suoi contatti con gente lontana sono sporadici. Tuttavia il suo atteggiamento fa sì che anche queste persone scoprano il segreto per avvicinarsi a lui; e la carta di riconoscimento per sedersi alla sua mensa è la fede. Essa fa riconoscere che il disegno di salvezza di Dio non può essere limitato dalle barriere che dividono gli uomini. Perché per Dio tutti sono figli.

E la fede diventa modo di essere: vivo da figlio, non soltanto dico che sono figlio; essa dà a tutti accesso al pane dei figli. Gesù non può fare a meno di manifestare il proprio stupore e la propria ammirazione dinanzi alla fede della Cananea. Questa pagana fa la sua professione di fede con una preghiera che non accampa diritti, ma chiede il dono a Colui che è Amore per tutti.

Anche noi possiamo avere la fortuna di vivere gli atteggiamenti di fede di questa donna: la fiducia in Dio che ama ciascuno personalmente e immensamente, la riconoscenza per i doni che costituiscono il nostro vero bene e che Lui non nega mai a nessuno, l’apertura e l’accoglienza verso ogni persona che va vista come figlia dello stesso Padre.