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marzo 2007 - 4a di Quaresima
Gs 5,9a.10-12 / 2Cor 5,17-21 / Lc 15,1-3.11-32
Partì e si incamminò verso suo padre (Lc 15,20)
Siamo stati generati
tutti alla vita nel seno del Padre, impastati nell’amore della Trinità. Per
questo non troviamo pace al di fuori dell’amore e della comunione familiare
sullo stile trinitario. Siamo animati da una nostalgia
esistenziale per il Padre: sia che restiamo tra le mura di una fedele
osservanza dei comandamenti, sia che fuggiamo alla ricerca di paradisi perduti
che, presto o tardi, ci condurranno al “porcile”, sub-mondo di solitudine e di
degrado.
O Signore, ti ringrazio
per la pazienza misericordiosa con cui mi attendi, di ritorno dalle avventure
della vita, grazie per avermi lasciato uscire di casa dove la mancanza di
fraternità mi rendeva triste come un orfano.
Aiutami a rialzarmi,
dammi forza per ripartire. Dopo pochi passi so che ti troverò ad
aspettarmi dietro la curva nebulosa delle illusioni. E sarà festa, senza
memoria del passato, un lungo abbraccio che mi riporta a casa, nella Trinità.
Sposati da
vent’anni, abbiamo 5 figli: otto anni fa la nostra famiglia si trovò in grave
difficoltà. La povertà ci costringeva a vivere in modo sempre precario e la
guerra impediva ogni iniziativa; ma la cosa più grave era il nostro rapporto di
coppia che sembrava finito. Forse per ignoranza non ci eravamo sposati in
chiesa e, anche se non rifiutavamo la religione, non potevamo dirci veramente
cristiani. Si è sommato presto anche il vizio dell’alcool ad impedirci ogni
dialogo.
Eravamo in
questa situazione quando mi hanno invitato ad un
incontro di famiglie che cercavano di amarsi sullo stile dell’amore evangelico.
Com’era diversa la vita lì! Mi sono sentita subito accolta e amata per quella che
ero e nacque in me il desiderio di imitare quelle persone. Al ritorno a casa
cominciai ad amare i miei, specie mio marito, che,
accortosi della gioia che c’era in me, volle accompagnarmi all’incontro
successivo…
Nasce così a
poco a poco, in entrambi il desiderio di regolarizzare la nostra unione col
sacramento del matrimonio, ed è festa grande il giorno in cui possiamo
realizzare questo sogno, insieme ad altre due coppie
nelle stesse condizioni. Ricevuto Gesù Eucaristia, avvertiamo una grazia
particolare per noi e per la nostra famiglia.
Seguono anni
molto belli: ora affrontiamo tutti insieme le difficoltà della vita, anziché
subirle come ci accadeva in precedenza. E anche nel dolore che bussa alla porta
sperimentiamo l’amore di Dio.
E.L., Centro America