17 Dicembre 2000 - 3a di AVVENTO

Sof 3,14-18 / Fil 4,4-7 / Lc 3,10-18

 

CHI HA DIA A CHI NON HA (Lc 3,11)

 

Questa Parola è un invito a vivere l’amore nella concretezza della vita quotidiana, ma nasconde anche la sorpresa che questo dare, questo dividere, questo perdere, al contrario di quanto molti temono, non è una perdita ma un guadagno, non è un dividere, ma un moltiplicare, non è una tristezza, ma è la felicità stessa; è la conferma di quanto dice Gesù: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

Forse la riflessione serve a poco, serve di più la testimonianza. Madre Teresa di Calcutta invitava quanti andavano a trovarla a non fermarsi a guardare ed ascoltare, ma a condividere con lei la gioia di amare e perciò li invitava a fare subito l’esperienza di quanto lei diceva.  Ella diceva: “Dio ama chi dona con gioia. La migliore via per mostrare la nostra gratitudine a Dio e alla gente è di accettare tutte le cose con gioia. Un cuore contento è il risultato normale di un cuore che brucia d’amore. Non lasciate entrare in voi nulla di triste, che possa farvi dimenticare la gioia di Cristo Risorto.

Tutti andiamo in cielo dove abita Dio, ma noi abbiamo in nostro potere di stare con Lui in questo preciso momento. Ed essere felici con Lui adesso significa: amare come ama Lui, aiutare come aiuta Lui, dare come dà Lui, servire come serve Lui, salvare come salva Lui,

Quale programma più bello per prepararci al Natale e per gustare la gioia del Giubileo?

 G. B.

 

Avevamo saputo che una famiglia molto povera abitava vicino a noi e siamo andate subito a trovarla. Era composta da papà e mamma molto anziani e ammalati, che vivevano con una figlia paralizzata in una casa vecchia e poco riscaldata. Però avevano una fede molto viva e vivevano con decoro questa povertà.

Abbiamo portato loro vestiti, maglie, cibi... Poi, saputo che era necessaria una sedia a rotelle, abbiamo fatto una bancarella nel nostro paese e in altri vicini, vendendo piccoli lavori fatti da noi e con il ricavato abbiamo procurato la sedia.

Siamo andate a portargliela insieme a un’altra ragazza, e questa, essendo rimasta molto colpita dall’estrema povertà che c’era in quella famiglia, ne ha parlato a casa con i genitori, che hanno messo a disposizione una buona somma di denaro. Allora siamo subito corse da quella famiglia piene di gioia, raccontando come Dio, che è Padre, aveva mandato questa provvidenza, che è servita subito per comprare un letto nuovo e della biancheria per la ragazza.

Quando poi ci hanno detto che non potevano più restare in quella casa perché il padrone l’aveva venduta, abbiamo assicurato loro che avremmo cercato un’altra abitazione e abbiamo cominciato a coinvolgere un po’ tutti i nostri amici nella ricerca.

Intanto un’altra famiglia si è impegnata a pagare mensilmente una parte dell’affitto.

Flavia e Ines, Spagna