17 ottobre 2004 - 29a domenica t. ord.

Es 17,8-13 / 2Tm 3-14 - 4,2 / Lc 18,1-8

 

Dio farà giustizia ai suoi eletti

(Lc 18,7)

 

Molte volte abbiamo l’impressione che Dio non ci ascolti! Gesù, invece, vuole darci la certezza che il Padre ascolta sempre la nostra preghiera. Così racconta la parabola di una vedova (tipo di tutte le persone impotenti e indifese) che si rivolge con tale insistenza ad un giudice arrogante e insensibile, da ottenere alla fine che venga esaudita la sua richiesta. Se un giudice dal cuore duro alla fine cede di fronte alla costanza di una vedova implorante, come è possibile che Dio Padre non ascolti le nostre preghiere?

Forse alla nostra preghiera manca un po’ di perseveranza e soprattutto la fiducia piena nella paternità di Dio, che magari desidera donarci molto di più di quello che gli abbiamo chiesto. Proviamo a credere veramente nella potenza della preghiera, chiedendo soprattutto lo Spirito Santo.

 

Abito in una piccola città all’interno dello Stato di Santa Catarina, dove le prospettive di lavoro sono scarse e gli stipendi insufficienti.

Nella ditta dove lavoravo il mio compito non era per niente gradevole: durante tutta la giornata, sotto il sole o la pioggia, dovevo controllare se le macchine parcheggiate rispettavano gli orari stabiliti. Era un lavoro per me molto stancante, comunque ce la mettevo tutta per farlo bene e per costruire un rapporto di vera amicizia con i miei colleghi.

Un giorno, di fronte ad una difficoltà finanziaria di papà, valutando la mia precaria situazione economica, pur nel dolore, mi sono detta: “Ma io ho un Padre nel cielo!” e mi sono rivolta a Lui con fiducia, gettando nel suo cuore quella preoccupazione.

Proprio in quei giorni, in vista di un lavoro più vantaggioso, sono andata a presentare le dimissioni. Sono rimasta sorpresa quando il caposettore mi ha dispensato dal compiere le pratiche secondo la prassi, offrendomi inoltre un doppio stipendio e questo - mi disse -  in ricompensa per aver compiuto bene il mio lavoro e per l’impegno col quale avevo cercato di costruire veri rapporti con i colleghi.

In quel doppio stipendio ho colto la risposta del Padre comune che aveva provveduto alle necessità mie e del mio papà che, ricevendolo, non ha potuto contenere le lacrime.

S. J., Brasile