16 giugno 2002 – 11ª domenica t. o.

Es 19,2-6/ Rm 5,6-11 / Mt 9,36 – 10,8

 

GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE

Mt 10,8

 

“Vedendo le folle, Gesù ne sentì compassione”: questo inizio del Vangelo di oggi esprime tutto l’amore di Gesù per gli uomini brancolanti nel buio. Amore che Egli ha ricevuto dal Padre: “Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (2a lettura).

E nel chiamare e nel mandare i suoi apostoli, Gesù li rende partecipi dello stesso amore appassionato e gratuito per gli uomini: “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.

L’amore evangelico ha come prima caratteristica la gratuità, il prendere l’iniziativa, il non aspettare che sia l’altro a fare il primo passo, il non lasciarsi inquinare da calcoli e da interessi.

La gratuità è anche la condizione per annunciare il Vangelo con efficacia.

Se la gratuità è la prima qualità dell’amore, la povertà ne è la veste e l’alveo dove può scorrere. Gratuità e povertà si sono sposate sulla Croce, massima manifestazione di Gesù e del suo Vangelo. La Chiesa è chiamata a percorrere la stessa strada.

Teresa di Calcutta dichiarava che nella sua povertà estrema mai sono mancati un letto e una culla per accogliere i più poveri. Mentre, quando la gratuità e la povertà vengono meno, si esperimenta la sterilità. Chiara Lubich scrive: “Se un gruppo di uomini fossero veri servi di Cristo nel prossimo, presto il mondo sarebbe di Cristo”. L’amore gratuito è efficace ed ha una forza di attrazione irresistibile, perché lascia trasparire l’onnipotenza di Dio.

L. C. e G. B.

 

Una sera mio marito torna a casa con la notizia che avremmo ricevuto una somma di denaro come eredità di una nostra parente. Mentre festeggiavamo l’inaspettata piccola fortuna, uno di noi dice: “Non possiamo tenerla solo per noi, sarebbe bello condividerla con chi ha bisogno”.

La sera successiva veniamo a sapere che una famiglia giunta in Italia dal Ruanda ha bisogno di aiuto. Abbiamo così trovato subito a chi donare la metà della somma ricevuta. Il nostro gesto ha poi suscitato in altre famiglie il desiderio di fare qualcosa. Di lì a poco abbiamo organizzato insieme una tombola il cui ricavato è stato donato per lo stesso scopo.

F. G., Italia