16 aprile 2006 - PASQUA DI RISURREZIONE

At 10,34.37-43 / Col 3,1-4 (1Cor 5,6b-8) Gv 20,1-9

 

Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova

(1Cor 5,6)

 

Queste parole di S. Paolo seguono il rimprovero fatto riguardo al comportamento immorale di un cristiano della comunità di Corinto. Il lievito è quindi simbolo di corruzione; la pasta nuova, il pane azzimo, sono simbolo di purezza. Paolo vuole dirci: “diventate ciò che siete; siate puri, purificatevi”.

La Pasqua è la vittoria della vita sulla morte, della libertà sulla schiavitù, della novità sul peso del passato, dell’amore sulla paura e sulle divisioni.

Vivere da Risorti è la testimonianza più efficace che il mondo può cambiare se ci lasciamo cambiare noi.

 

IL PRIMO PASSO

Mio fratello, dopo la morte di mamma, per questioni economiche aveva chiuso il rapporto con me e con mio padre. Quando all’improvviso è morto papà io l’ho chiamato per avvisarlo. Sognavo di ricostruire con lui quel rapporto privilegiato condiviso per lunghi anni. E forse anche lui lo desiderava, lo vedevo da piccoli segnali. Ma per lui il primo passo è sempre stato difficile. “Perché devo essere sempre io a chiamarlo?” pensavo.

Nell’anniversario della morte di papà ho chiesto a mio marito se era contento di invitare lui e la sua famiglia a magiare una pizza insieme: ci siamo trovati d’accordo. Quando l’ho invitato è stato bello sentirsi dire subito di sì e, durante la cena, notare che ognuno di noi voleva bene all’altro. La cosa che mi ha reso più felice poi è stata la telefonata per il mio compleanno. Questo gesto mi ha dato il coraggio di dirgli ciò che da tanto avevo nel cuore ma che non riuscivo ad esprimere. Gli ho detto: “Ti voglio bene”, e lui mi ha risposto: “Anch’io”.

F. L., Italia