11 maggio 2003
– 4ª di Pasqua
(Gv 10,15)
Il vangelo di oggi ci
presenta Gesù Buon Pastore.
È un’immagine molto bella
che esprime l’amore di Dio per gli uomini: “Vedete
quale grande amore ci ha dato il Padre per esser chiamati figli di Dio e lo
siamo realmente!”.
La Parola ripetuta più volte
nel brano evangelico di oggi: “Io offro la vita per le pecore”,
sottolinea l’amore universale di Gesù per tutti gli uomini, come pure il sogno
fatto preghiera di Gesù: “che tutti siano uno, perché il mondo
creda”.
Oggi si celebra la giornata
mondiale di preghiera per le vocazioni di
speciale consacrazione.
Siamo invitati a “pregare
il padrone della messe perché mandi
operai”.
E poi fare la nostra parte,
per essere strumenti di unità, offrendo
anche noi la nostra vita, sull’esempio di Gesù.
Iniziamo ciascuno dalle
piccole cose a fare come Gesù, ad accoglierci, ascoltarci, perdonarci,
aiutarci.
La giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, mi fa sempre
sgorgare dal cuore un canto di gioia e di ringraziamento al Signore perché,
nella sua immensa bontà mi ha chiamata ad essere “Sua” con una vocazione
meravigliosa. Dando uno sguardo al passato, è stupendo vedere l’azione di Dio
nella mia vita. Ero ragazzina quando sentii per la prima volta che il Signore
mi chiedeva di fare della mia vita un dono a Lui e ai fratelli, ma allontani il
pensiero perché, col mio carattere allegro, esuberante, volitivo, ero
“attaccata” alla mia libertà e… avevo paura di perderla.
Accettai l’amore semplice e pulito di un giovane e mi fidanzai. Non ero
però tranquilla: il Signore continuava a bussare al mio cuore… Furono mesi di
ansia, di sofferenza, di lotta, di pianti. Alla fine, con l’aiuto di un
sacerdote, la decisione: “Signore sarò tua per sempre! Aiutami a fare la tua
volontà”. Tornò la calma e mi sentii serena.
A 22 anni lasciai la casa, la famiglia, il lavoro, le amicizie, partii…
e venne il giorno atteso della mia Consacrazione. Ero felice; mi sembrava di
essere un’altra persona, tanto era grande il passo che il Signore mi concedeva
di fare. Mi sentivo avvolta nel Suo amore, nella sua volontà. Egli mi aveva
scelta, amata, voluta: ero “Sua”; nulla più mi avrebbe separato da Lui. Tutto
era meraviglioso… Tutto è meraviglioso perché il Signore “è fedele al suo
patto” e non si lascia battere in generosità.
Certo non sarei sincera se dicessi che questi lunghi anni sono
trascorsi nella più serena tranquillità. Il Signore conduce per mano e fa
attraversare luoghi aridi, cammini scoscesi, lunghe gallerie buie. A volte si
nasconde, proprio come fa una mamma col suo bimbo… si nasconde per essere
cercato… ma non abbandona mai. Dà oltre ogni misura… Si avvera la promessa del
“centuplo”.
Il mondo forse non capisce l’intensità della nostra felicità; ma io
vorrei poter gridare a tutti che la vita è una cosa meravigliosa, e non ci può
essere nulla di più bello che farne un dono a Dio e ai fratelli, farne un canto
di lode per il Creatore.
Sr. Mariuccia della Comunità F.A.C.E.S.