10 agosto 2003
– 19ª t.o.
(Gv 6,48)
In Gesù, Parola diventata carne, si rivela il
compimento di ciò che l’esodo e l’alleanza significano: il disegno di Dio
di comunicare la sua vita all’uomo. Mangiare e assimilare lui, Figlio amato
dal Padre che ama i fratelli, è la nuova legge. Quando mangiamo l’Eucaristia
riceviamo il dono più grande di Dio: il Corpo e il Sangue del Figlio, che ci
mette in comunione di vita con lui e con il Padre. Partecipiamo della vita della
Trinità, amore eterno tra Padre e Figlio e Spirito Santo.
“Quando guardiamo la croce, vediamo quanto Gesù ci
ha amato; quando guardiamo il tabernacolo vediamo quanto Gesù ci ama”, diceva
Madre Teresa di Calcutta. E il Ministro indiano per gli affari sociali alla
madre diceva: “Facciamo lo stesso lavoro, ma c’è una differenza: noi lo
facciamo per qualcosa, voi per Qualcuno”. Ecco, mangiare il Pane della vita è
diventare come lui: pane della vita per ogni fratello che incontriamo.