9 giugno 2002 – 10ª domenica t. o.

Os 6,3-6 / Rm 4,18-25 / Mt 9,9-13

 

MISERICORDIA IO VOGLIO, E NON SACRIFICIO

Mt 9,13

 

Gesù cita qui una frase del profeta Osea, e questo fatto dimostra che gli piace il concetto lì contenuto: è infatti la norma secondo la quale Egli stesso si comporta. Essa esprime il primato dell’amore su qualsiasi altro comandamento, su qualsiasi altra regola o precetto.

Gesù vuole che il cristiano viva così, anzitutto perché Dio è così, il Misericordioso, il Padre che ama tutti, che fa sorgere il sole e fa piovere sopra i buoni e i cattivi. E Gesù, perché ama tutti e non teme di stare con i peccatori, rivela chi è Dio.

Se Dio è così, se Gesù è tale, anche tu devi nutrire identici sentimenti e comportamenti.

“... misericordia io voglio e non sacrificio”.

Il culto che più piace a Dio è l’amore del prossimo, che va messo alla base del tuo agire, anche del culto verso Dio.

Se tu volessi fare un dono a tuo padre, mentre sei in collera con tuo fratello (o tuo fratello con te), che ti direbbe tuo padre? “Mettiti in pace e poi vieni pure a offrirmi ciò che desideri!”.

Come vivere allora questa Parola?

Non porre discriminazioni fra le persone che hanno contatto con te, non emarginare nessuno, ma a tutti offri quanto puoi dare, imitando Dio Padre. Aggiusta piccoli o grandi screzi che dispiacciono al Cielo e t’amareggiano la vita, non lasciare tramontare il sole, come dice la Scrittura (cf Ef 4,24), sulla tua ira, verso chiunque.

Se ti comporterai così, tutto ciò che farai, dal lavoro allo svago, dal sacrificio alle pratiche religiose, tutto, tutto sarà gradito a Dio e rimarrà nell’eternità.

***

Ho un figlio che vive da quattro anni fuori di casa. Durante questi anni, le sue relazioni con me sono peggiorate fino al punto che non ci siamo parlati più.

Ho saputo che per un anno si è drogato e che ora cerca di uscirne.

La scorsa settimana  sono andato a trovarlo. Avevo letto tutto quello che potevo sulla droga e sui drogati, per prepararmi ad un eventuale dialogo.  Ma durante il viaggio mi sono ricordato della Parola “misericordia io voglio” e ho capito chiarissimamente che doveva esserci in me l’amore di Dio e che il Padre avrebbe fatto tutto.

Ho parlato a lungo con lui; mi ha raccontato i suoi progetti, mi ha parlato della sua vita e degli ideali che la sostengono di nuovo, passata la bufera della droga. Non avevo nessuna lezione da fargli, avevo solo un desiderio infinito di stringerlo fra le mie braccia.

 Nel commiatarmi l’ho guardato negli occhi e ho visto che mi sorrideva.

F. M. C., da “Essere la tua Parola”