9 febbraio 2003 – 5a domenica t.o.

Gb 7,1-4.6-7 / 1 Cor 9,16-19.22-23 / Mc 1,29-39
Gesù, accostatosi, la sollevò prendendola per mano

(Mc 1,31)

Un gesto squisito e commovente, quasi materno, è quello di Gesù che guarisce la suocera di Simone in preda alla febbre: Egli si accosta al suo letto, la prende per mano e la solleva.

Noi tutti sentiamo il bisogno di quella mano divina che ci prenda per mano e ci sostenga nei momenti spesso duri della vita, come ci dice oggi il libro di Giobbe. Ma l’esempio della suocera di Simone che, guarita, si mette a servire, ci fa trovare la strada per superare la chiusura nei nostri angusti spazi personali, buttandoci fuori verso le sofferenze degli altri.

E questo è la nostra risposta all’amore di Dio: l’amore verso il prossimo. È un dovere di riconoscenza, come ha fatto la donna guarita, ma è pure un bisogno del cuore, per far conoscere anche agli altri la gioia di essere amati da Dio. Anche san Paolo affascinato dall’incontro con Gesù, oggi ci dice: “Mi sono fatto servo di tutti, debole con i deboli...”.

Come non sentire anche noi questo bisogno di metterci a disposizione dei fratelli per far loro sperimentare l’amore di Dio?

E per attingerne la forza, guardiamo a Gesù che nel vortice della sua attività per gli altri, si apparta in luogo silenzioso per gustare l’intimità con il Padre attraverso la preghiera.

 

 

Era il Giovedì Santo, mi affrettavo a concludere un lavoro perché volevo partecipare alla funzione in chiesa. Arriva in ufficio una signora che doveva pagare un debito. Più volte era venuta a raccontarmi storie della sua famiglia senza mai concludere; la ritenevo una persona che faceva perdere tempo.

Era in piedi davanti alla scrivania ed io, seduto, continuavo a scrivere mentre lei parlava. Alzai lo sguardo e la guardai: era una persona bisognosa, era uno di quei “piccoli” del vangelo di cui parla Gesù. Mi alzai, la pregai di accomodarsi e incominciai ad ascoltarla, pronto a rimanere lì tutto il pomeriggio.

Mi disse in pochissimi minuti tutto, ricordo che si alzò contenta e mi ringraziò della soluzione trovata. Giunsi in chiesa puntuale, felice per aver vissuto la Sua Parola.

G. M.