8 settembre 2002 – 23ª domenica t. o.

Ez 33,7-9 / Rm 13,8-10 / Mt 18,15-20

 

DOVE SIETE RIUNITI NEL MIO NOME, LÀ SONO IO

Mt 18,20

 

Siamo nel cuore del capitolo 18 di Matteo, che contiene le parole di Gesù riguardanti la vita della comunità cristiana. In questa comunità ci può essere una presenza specialissima di Gesù quando si è riuniti nel suo nome.

“Riuniti nel mio nome”: i Padri della Chiesa hanno cercato di riflettere sul significato di questa espressione. In sintesi nei loro scritti troviamo la convinzione che Gesù è presente dove si realizza la volontà più importante del Maestro, cioè l’amore reciproco. L’amore diventa reciproco quando va nella direzione del dare e del ricevere e la sua misura è quella di essere pronti a dare la vita l’uno per l’altro, memori delle parole di Gesù: non c’è amore più grande di colui che dà la vita per i propri amici.

Quando c’è l’amore vicendevole, che costa il sacrificio di noi stessi, si entra in una realtà dove tutto viene trasformato, dove viene da dire: “Che bello! Come si sta bene!”; si prova qualcosa della gioia del Paradiso, dove Gesù è tutta la nostra gioia piena e definitiva. Se non l’abbiamo ancora sperimentato, possiamo provare cominciando subito. La strada è semplice e chiara: mettere in pratica il comandamento che Gesù chiama suo e nuovo: “Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati”. Con ogni prossimo c’è il germe di un’avventura pienamente umana e divina.