8 gennaio 2006 -
BATTESIMO DEL SIGNORE
Is 55,1-11 / 1Gv 5,1-9 / Mc 1,7-11
Gesù
è venuto con acqua e sangue
(1Gv 5,6)
Gesù Cristo non ha agito né parlato da se stesso, ma Dio suo Padre
gli ha reso una triplice testimonianza: nell’acqua del battesimo, nel sangue
della croce e nello Spirito della Pentecoste. Così Egli si esprime nella
volontà di dare forma visibile all’amore di Dio Padre per l’umanità.
Specialmente nell’Eucaristia viene in rilievo la relazione
di amore filiale di Gesù. Il pane spezzato e il calice dato sono profezia della
passione e significano la vita e la morte di Gesù nel piano di salvezza di Dio
Padre.
Da Gesù ci è chiesto di unire i nostri gesti e le nostre parole
alla sua volontà, perché esprimano la medesima forte intenzione: quella di morire
perché altri vivano. Il senso ultimo dell’offerta della vita è il
sacrificarsi per una causa degna: e poiché la domanda è quotidiana, è
importante avere presente il modello e la causa del dono, Gesù, il quale, “avendo
amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”.
LA MNEDICINA INTROVABILE
Una persona ha urgente bisogno di alcune
cose, tra le quali delle medicine. M. si offre per andarle a cercare: dovrebbe
farle arrivare ad un’amica che poi le invierà alla persona interessata, ora
all’estero.
Riesce a comprare quasi tutto, le mancano
solo le medicine. Entra in diverse farmacie, ma quel prodotto non si trova.
Intanto, continuando a camminare, si è allontanata dal centro della città e si
trova in vie dove non ci sono gli autobus e si deve fare tutto a piedi. Fa
molto caldo e M. si domanda se è il caso di continuare, perché ovunque le
dicono che la medicina è esaurita. Ad un certo punto è troppo stanca. Vuole
però andare fino in fondo nella ricerca perché vuole amare come Gesù insegna,
fino a dare la vita..., e cercare una medicina, anche sotto il caldo, non è
ancora dare la vita!
Decide di andare a consegnare le cose che
ha già comprato, per poi proseguire la sua ricerca. Quando arriva per la
consegna, bussa, ma non c’è nessuno. Decide allora di bussare alla porta del
vicino di casa per lasciare almeno un messaggio: dire che è passata e che
tornerà più tardi. Le apre una signora che si interessa di lei e di ciò che sta
facendo. M. le racconta che ha cercato invano una medicina e che ora deve
continuare la ricerca. Con sua grande sorpresa la signora le dice: “Ma io ho
questa medicina in casa. Ho un imballaggio nuovo, ancora non aperto. Se vuoi te
lo do e lo puoi dare mandare alla tua amica!”.
M. B., Tailandia