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marzo 2004 - 2a Quaresima
Gn
15,5-12.17-18 / Fil 3,17 - 4,1 / Lc 9,28b-36
Questi è il figlio mio,
l’eletto: ascoltatelo!
(Lc 9,35)
Gesù si trasfigura alla
presenza dei suoi tre amici più cari, Pietro, Giovanni e Giacomo. Nella visione
appaiono accanto a Lui Mosé, che rappresenta la Legge ed Elia che rappresenta la Parola. Gesù le realizza ambedue in se stesso, essendo la Parola
incarnata del Padre, che diventa Via, Verità e Vita. Gesù ha voluto farsi
vedere ai suoi amici come sarà dopo la sua risurrezione. Il Padre suo conferma
questa trasfigurazione dicendo loro: “È
mio Figlio, ascoltatelo!”. Invito rivolto anche a tutti noi.
È lo Spirito Santo che ci aiuta a leggere, a capire e a vivere la
Parola. Egli preferisce parlarci nel silenzio del nostro cuore, distaccato da tutto,
anche da se stesso. Un cuore come quello di Maria, posseduto totalmente dallo
Spirito. La Parola diventerà la nostra Via
da seguire, senza timore di sbagliarci perché è nella Verità e senza paura di non poterla percorrere perché ci nutre
della sua Vita. Così equipaggiati
dobbiamo salire sul Monte, lasciando a valle tutto ciò che può appesantire il
nostro cammino, a cominciare dalla nostra superbia. L’umiltà favorirà la nostra trasfigurazione sulla terra.
È vero che Dio rende possibile l’impossibile. Ti “trasfigura” a condizione che tu sia disposto a visitare il Calvario, non come turista ma come partecipante alla passione di Cristo. A me è successo di aver ricevuto molto tempo fa un incarico assai impegnativo, che richiedeva anni di studio sul carisma di un Fondatore romano. La cosa, decisa dalla massima autorità, non era condivisa da tutti i membri dell’Opera. Ciò mi ha causato non poche difficoltà e sofferenze al punto di dubitare se quell’impegno corrispondeva alla volontà di Dio. Che fare? Dopo circa un’ora di preghiera davanti a Gesù Eucaristia, il Fondatore mi ha come parlato, facendomi capire che come lui, per fare la sua Opera, era dovuto salire sul Calvario e sostarci a lungo, così doveva succedere anche per me. E così fu durante quasi tutto il mio lavoro, che alla fine è stato ben accolto da tutti.